Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

LO SCIOPERO E LE MANIFESTAZIONI

«Questa finanziaria è ingiusta e sbagliata»

La protesta di Cgil e Uil: «Salvini non ci fermerà. Si studi bene la Costituzione». La Cisl non scende in piazza

Mariagrazia Teschi

Email:

mteschi@laprovinciacr.it

29 Novembre 2024 - 20:22

«Questa finanziaria è ingiusta e sbagliata»

CREMONA - Circa 250 persone secondo la Questura (una cinquantina in più per gli organizzatori) questa mattina, ai giardini di piazza Roma, hanno partecipato alla manifestazione per lo sciopero generale di otto ore in tutti i settori di pubblico e privato proclamato da Cgil e Uil, con l'obiettivo di contrastare «le scelte ingiuste e sbagliate del Governo», cambiare la manovra di bilancio, aumentare salari e pensioni, finanziare sanità, istruzione, servizi pubblici e investire nelle politiche industriali le richieste che hanno accomunato lavoratori e pensionati cremonesi e cremaschi a quelli delle altre 43 piazze del territorio nazionale. Con le loro bandiere anche Alleanza Verdi e Sinistra per Cremona. Presente anche alcuni esponenti del Pd.

Dito puntato contro Salvini e Meloni. Il primo accusato di non conoscere la Costituzione sulla quale ha giurato. «L’avesse letta — attacca dal palco la segretaria generale della Camera del lavoro, Elena Curci — avrebbe scoperto che il diritto di sciopero è un diritto costituzionalmente garantito e tutelato. E noi, caro ministro, proprio da questa piazza, ti diciamo che i nostri diritti tu non li devi toccare, anzi, invece di dare i numeri, caro ministro, si dovrebbe domandare perché ci sono tante lavoratrici e tanti lavoratori che sono costretti a scioperare per rivendicare i loro diritti e un salario adeguato».

E alla premier: «Il tuo nemico oggi non è solo la Cgil e non è solo la Uil, ma siamo in tanti qui a Cremona, e in tutta Italia, a dirti che questa manovra peggiora le condizioni del nostro Paese. E noi non ci stiamo più. Abbiamo fatto richieste precise: aumento dei salari, delle pensioni, il sostegno e il rilancio della sanità pubblica, che sta andando allo sfascio a vantaggio di quella privata, dell’istruzione, dei servizi pubblici, chiediamo di promuovere politiche industriali che puntino veramente a cambiare un modello di sviluppo del nostro Paese. Questo è quello che serve. E noi nella legge di bilancio non abbiamo trovato nessuna risposta».

Rincara la dose, ed è un fiume in piena, Germano Denti, segretario della Uil cremonese. «Sono arrabbiato, molto molto arrabbiato. La gente deve sapere che il sindacato è l’ultimo baluardo di noi lavoratori e pensionati. Eppure stanno provando a distruggerci in ogni modo. Non ci riusciranno. Sindacato, dal greco, vuol dire ‘insieme per la giustizia’ e questo deve essere il nostro motto, se vogliamo dare un futuro a questo Paese, a voi che siete qui e alla generazioni che verranno».

Ha tirato le fila del discorso per ribadire le ragioni della protesta l’intervento del segretario regionale della Cgil, Alessandro Pagano. Una pesante critica alla manovra giudicata iniqua dal punto di vista sociale e lesiva dei diritti dei cittadini perché taglia la sanità pubblica, la scuola, non ha mantenuto le promesse di aumento sulle pensioni, non ha investito sul futuro. «Siamo qui per gridare basta a questo Governo che non trova di meglio che precettare, comandare e intimidire. Un Governo bugiardo a cui interessa solamente imporre un cambiamento culturale, un cambiamento delle regole della Costituzione, quelle che ci hanno permesso in tutti questi anni di provare a dare vita ad una società giusta.

Una società più eguale, in cui chi lavora deve sentirsi libero di esistere, di avere la sua dignità, di costruirsi una prospettiva di vita». E sulle proposte da mettere in atto subito, Pagano ha cominciato dal sistema fiscale «da ridisegnare perché ora è fatto per gratificare i ricchi e premiare chi evade le tasse, colpire pensionati e bassi redditi. Si deve ragionare su come far salire le buste paga dei lavoratori, solo così sarà possibile una politica industriale che garantisca progresso e sviluppo».

Mentre il sistema sanitario pubblico, «da tempo ormai non più un diritto universale non per negligenza di chi ci lavora, ma per gli organici ridotti al lumicino» è maltrattato e penalizzato, «e a farne le spese sono i cittadini che non possono permettersi di accedere alle cure se non a pagamento. E allora cosa deve succedere ancora per darci una svegliata? Questa piazza è già una prima risposta. Non sarà facile ridare voce alle persone che vengono intimidite quotidianamente, che vengono convinte che non si possono cambiare le cose, che bisogna chiudersi in casa perché arrivano i migranti a minacciare la loro incolumità. Ecco, noi abbiamo il dovere di riprenderci la parole e le piazze democraticamente, con gli strumenti che ci sono consentiti dalla Costituzione. Salvini non riuscirà a fermarci», ha concluso il segretario regionale, sommerso dagli applausi. Al termine della manifestazione le delegazioni Cgil e Uil sono state ricevute in Prefettura.

«AI LAVORATORI SERVE COESIONE»
CONTROMANIFESTAZIONE A DRIZZONA: «GIUDIZIO POSITIVO SULLA MANOVRA»

wqwq

PIADENA DRIZZONA - Evitare divisioni tra lavoratori. Promuovere coesione sociale e soluzioni condivise. Rifiuto di decisioni populiste o conflittuali. Queste alcune delle motivazioni che hanno spinto la Cisl a non aderire ieri allo sciopero generale indetto dalla Cgil e dalla Uil contro la manovra del Governo. Lo ha spiegato nella sala riunioni di Corte Airone questa mattina Ivan Zaffanelli, segretario generale della Cisl Asse del Po, che ha tenuto la sua assemblea generale, una sorta di contromanifestazione in linea con i valori di solidarietà, responsabilità, autonomia, ritenendo il dialogo e la contrattazione come strumenti più efficaci rispetto allo sciopero.

Presenti anche Dino Perboni, segretario regionale Cisl, Luca Lucchini, segretario Asse del Po, e Patrizia Rancati, pure segretario Asse del Po. Zaffanelli ha detto che «la Cisl esprime un giudizio positivo sulla manovra 2025, richiamando l’attenzione su diverse criticità che necessitano di interventi correttivi. La decisione di destinare oltre la metà delle risorse disponibili al sostegno dei redditi da lavoro è sicuramente una misura positiva. Questa scelta si manifesta attraverso la strutturalità del taglio del cuneo fiscale e contributivo, una misura che la Cisl ha sostenuto con forza negli ultimi mesi, ma ha ribadito che occorre fare di più per rafforzare il sostegno al reddito. Inoltre, è essenziale che la riduzione del cuneo non vada a gravare sulle casse previdenziali, compromettendo il sistema di welfare futuro».

Nonostante il riconoscimento delle misure positive, la Cisl ha sottolineato alcune aree che richiedono interventi più incisivi. In primo luogo, si chiede «un incremento delle pensioni minime, considerato essenziale per garantire condizioni di vita dignitose ai pensionati con redditi più bassi. Inoltre, il sindacato continua a battersi per un piano strutturale di sostegno alla non autosufficienza, con l’obiettivo di creare un sistema che fornisca assistenza adeguata alle famiglie che si prendono cura di anziani e persone con disabilità. Un altro punto critico riguarda la riduzione delle tasse per il ceto medio, in modo da favorire una redistribuzione più equa della ricchezza, e ha richiesto al governo di lavorare su una riforma complessiva».

La Cisl giudica «positivo l’aumento delle risorse destinate alla sanità pubblica, soprattutto per potenziare le strutture territoriali e la medicina di prossimità». Sullo sciopero, Zaffanelli ha detto che la Cisl non sciopera «perché siamo convinti che, mai come oggi, il mondo del lavoro abbia bisogno di coesione, progettualità e risultati concreti. Uno sciopero generale, in questo momento, rischia di allargare le fratture nel mondo del lavoro e di aggravare le difficoltà di chi già fatica ad arrivare a fine mese. La nostra solidarietà si traduce nell’impegno a costruire soluzioni che tengano conto delle esigenze di tutti: dai giovani precari ai pensionati, dai lavoratori dipendenti alle famiglie in difficoltà. È per questo che scegliamo la strada del dialogo e della contrattazione, che riteniamo più efficace per portare risultati concreti».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400