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Il caso Fir: «Costretti a dare le dimissioni»

Otto dipendenti hanno siglato l’uscita dall’azienda. Vezzosi: «Messi spalle al muro»

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

27 Novembre 2024 - 16:59

Il caso Fir: «Costretti a dare le dimissioni»

CASALMAGGIORE - Questa mattina, all’Ispettorato del Lavoro di Cremona, si è consumato un capitolo significativo nella vicenda della Nidec Fir, con i primi otto dipendenti che hanno firmato la lettera di dimissioni nell’ambito della conciliazione per l’uscita dall’azienda.

Alle 14.30 davanti alla sede aziendale, Luca Vezzosi, ormai ex mulettista, ha preso la parola a nome dei colleghi, per esprimere il suo malcontento e sottolineare la dura realtà di chi, in questa situazione, non ha avuto alternative. Su una pianta che si trova davanti alla ditta, insieme ad un altro ex dipendente, ha posizionato due magliette con la scritta ‘Volontario per 15mila euro lordi’.

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Con toni diretti e pieni di amarezza, Vezzosi ha voluto chiarire un punto fondamentale: le dimissioni non sono state volontarie. «Noi non siamo volontari, noi abbiamo perso il lavoro perché l’azienda ha deciso il nostro futuro: o a Pordenone o all’uscita». Questa affermazione sottolinea la mancanza di scelta reale per i lavoratori, costretti a lasciare l’impiego o ad affrontare un trasferimento impossibile per molti. «Meritiamo rispetto», ha aggiunto Vezzosi, rivendicando dignità per chi si è trovato improvvisamente a fare i conti con una decisione aziendale che ha stravolto la propria vita.

Nonostante l’amarezza, Vezzosi ha voluto esprimere gratitudine verso i sindacati e le persone che si sono impegnate per sostenere i dipendenti in questa difficile situazione. «Voglio ringraziare tutti i sindacati e le persone che hanno lavorato per me», ha dichiarato. Tuttavia, non è mancato il sarcasmo verso chi, secondo Vezzosi, ha ignorato le difficoltà dei lavoratori. «Volevo solo ringraziare di cuore tutte le persone che sono state coinvolte nella vicenda per non aver fatto niente di niente, lo zero assoluto per i dipendenti dell’azienda, come i soggetti istituzionali. Grazie». Vezzosi non ha nascosto il suo stato d’animo: «Sono maggiorino e anche per questo sono ancora più rammaricato per questa vicenda».

Il 13 dicembre, ha reso noto Vezzosi, «oltre venti dipendenti andranno all’Ispettorato del lavoro, dov’è stata convocata una apposita commissione, a firmare come abbiamo fatto noi».

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