Chiese chiuse: «Al lavoro per riaprirle»

VIADANA - «Se tutto andrà come previsto, a inizio gennaio inizieranno gli interventi di manutenzione ordinaria nelle chiese di S. Maria e di S. Martino, per porre rimedio alle infiltrazione ai tetti che hanno obbligato alla chiusura ai fedeli dei due edifici»: lo annuncio il parroco don Marco D’Agostino, dicendosi anche speranzoso che i lavori non si protraggano più del dovuto.

Le due chiese cittadine sono state chiuse al pubblico per motivi di sicurezza poco più di due settimane fa, con le messe trasferite in quella di Castello nei medesimi orari. La decisione era stata presa con urgenza dopo che le abbondanti piogge autunnali avevano martoriato le coperture.

«Si sono verificati alcuni distacchi di stucchi dai soffitti, per fortuna in momenti in cui non erano presenti persone. A quel punto, ho pensato che non era il caso di rischiare pericoli ulteriori». Don Marco ha allora convocato il consiglio pastorale, spiegando la situazione di emergenza e proponendo la chiusura dei due edifici e il trasferimento delle messe. «Essendo arrivato da poco tempo (il parroco ha assunto l'incarico lo scorso settembre, nda) non me la sono sentita di assumere da solo una tale decisione, considerando anche quanto i fedeli siano affezionati alle proprie chiese. Preso atto di ciò che era accaduto e dell’assoluta necessità di procedere al più presto con la manutenzione, il consiglio pastorale ha appoggiato la mia proposta».

Don Marco si è messo subito in azione, scegliendo uno studio tecnico per effettuare i controlli delle coperture e partecipando personalmente ai sopralluoghi nei sottotetti in modo da rendersi conto direttamente dei guasti provocati dalle copiose piogge e dall’inevitabile usura del tempo. «Per entrambe le chiese sono stati individuati i problemi specifici e i modi per risolverli», conclude il parroco.

Nuovo parroco, don Marco: «Aiutatemi a trovare anche qui l'amore di Dio»

Il sacerdote D'Agostino emozionato al termine della messa celebrata dal vescovo Napolioni: «Oggi non arriva l’oracolo ma una persona con le sue fragilità»