L'ANALISI
29 Novembre 2024 - 17:20
CREMONA - Erano in tanti a San Michele per l’ultimo saluto a Giuseppe Ronchi, morto a 78 anni. A rendere gli onori alla salma sul sagrato c’erano anche le bandiere dell’Associazione nazionale alpini. E il coro della sezione di Cremona e Mantova alla fine del rito funebre ha intonato ‘Il Signore delle cime’.
Ebanista e restauratore, ha eseguito numerosi lavori in tante chiese cremonesi, fra cui l’ultimo ambone in noce dell’altare in cattedrale. Da pensionato si dedicava alla costruzione di velieri, apprezzati dai tanti amici. Impegnato nel Masci, Movimento adulti scout cattolici italiani, Giuseppe è stato sepolto con il fazzoletto scout e il cappello alpino nella bara. La formula della promessa è stata letta da don Aldo Manfredini durante la sua toccante omelia: «Prometto sul mio onore di fare del mio meglio». «Gli alberi — ha spiegato don Aldo — in questo periodo perdono le foglie e mostrano la loro struttura. Così ha vissuto Giuseppe che aveva aderito ad una forte proposta di vita: sotto le foglie c’erano rami e tronco. Non aveva lasciato che la vita scorresse via per nulla, come fanno molti. E ora la sua morte ci sia di insegnamento per fare del bene».
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