Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CREMONA

‘Buco’ in cassa: assolto ex dipendente

Accusato di essersi appropriato di 45mila euro: non era il solo a gestire i guadagni

Francesca Morandi

Email:

fmorandi@laprovinciacr.it

28 Novembre 2024 - 19:01

‘Buco’ in cassa: assolto ex dipendente

CREMONA - Chi, nel 2021, abbia alleggerito di 45mila euro le casse del Tramvai - il ristorante famoso per il ‘galletto’ - è rimasto un mistero. Una certezza: il tesoretto non se l’è intascato un ex dipendente del locale che gestiva la cassa. Ma non era il solo a gestirla.

Nel processo in abbreviato, oggi il gup ha assolto l’ex dipendente, 37 anni, dall’accusa di appropriazione indebita aggravata dei 45mila euro ‘per non aver commesso il fatto’. Per l’imputato, il pm aveva chiesto la condanna a 1 anno e 9 mesi di reclusione; l’avvocato di parte civile Linda Gorlani, il risarcimento dei danni.

Il procedimento nasce dalla denuncia dell’amministratore unico in seguito a un controllo effettuato sul gestionale ad agosto del 2021. In particolare, dal controllo emerse che «da gennaio vennero ripetutamente artefatti i dati dei pagamenti elettronici, modificando manualmente la voce ‘pagamento con Pos’ del gestionale».

I sospetti caddero sul dipendente, perché «al gestionale accedeva con il suo username e la sua password». E per l’accusa, l’imputato si sarebbe così intascato via via 45 mila euro, «alterando» il programma gestionale del Pos, «modificando manualmente la voce ‘pagamento con il Pos, aumentando gli importi dei pagamenti elettronici».

avvocati

Gli avvocati Franco Antonioli ed Elena Faccini

Gli avvocati Elena Faccini e Franco Antonioli hanno sviluppato la difesa su due livelli. Innanzitutto, hanno speso un’argomentazione tecnica, confortati dalla relazione effettuata dal loro consulente, il commercialista Enzo Coratella, a ottobre di un anno fa. Come hanno spiegato i difensori, già dalla prima considerazione «logica/tecnica effettuata dal professionista» erano emerse incongruenze.

«Se un dipendente collaboratore volesse distrarre fondi dalle casse sociali, creerebbe costi inesistenti, piuttosto che ricavi inesistenti, in quanto eventualmente, utilizzando in modo artificioso di documentazione di costi e/o contabilizzando costi in realtà non effettivi, giustificherebbe almeno documentalmente uscite finanziarie altrimenti non provabili ed effettuerebbe successivamente indebiti prelievi (dalla cassa contanti o dai conti correnti). Quindi, da un punto di vista tecnico-contabile, i presunti artifici extra contabili non risultano logicamente e tecnicamente coerenti con una qualsiasi ipotizzabile fattispecie di ammanchi finanziari».

Ma vi è dell’altro. I legali hanno spiegato che da marzo del 2021 il loro assistito era stato inquadrato come dipendente della società, part-time con una retribuzione «molto limitata, per non dire residuale». Al Tramvai il dipendente lavorava due ore al giorno, dalle sette alle nove di sera, dal giovedì al sabato. Le sue mansioni da contratto: addetto alle consegne e cameriere di sala.

Gli avvocati Faccini e Antonioli hanno poi sostenuto che all’epoca dei fatti cinque dipendenti avevano accesso alla cassaforte, tra cui lo stesso amministratore della società. Lungi dal voler puntare l’indice su altri, tuttavia il contante depositato in cassaforte «poteva essere maneggiato da altri». Peraltro, «l’accesso alla cassaforte non era regolamentato da procedure formalizzate sia per quanto riguarda i prelievi sia per quanto riguarda i depositi di contante o di altri valori».

Già nella sua relazione, il commercialista Coratella aveva osservato: «Essendo gli accessi alla cassaforte multipli, è oltremodo evidente che l’imputazione di eventuali ammanchi di cassa ad un’unica persona, neanche formalmente addetta dal contratto di lavoro alla gestione della cassa, risulta oggettivamente ardua».

Da ultimo, «gli elementi evidenziati sono tecnicamente indicativi della carenza di procedure di controllo efficaci nella gestione sociale». Una «gestione piuttosto complessa», per il commercialista, «in quanto si tratta di società che dal 2017 in poi registra ricavi di vendita superiori al milione di euro come da bilanci allegati».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400