L'ANALISI
29 Novembre 2024 - 05:20
(foto d'archivio)
CREMA - Dopo le gang dei furti nelle abitazioni, una banda specializzata nell’occupazione delle case. Individuano gli obiettivi, immobili abbandonati o sfitti, quindi vi insediano intere famiglie. I proprietari non sanno nulla e si accorgono soltanto a cose fatte di quanto è avvenuto. A quel punto, però, sgomberare gli edifici diventa quasi impossibile a causa della presenza di minori o persone anziane. Adesso l’attenzione è rivolta alla città e al territorio cremasco. Provengono dal Lodigiano o dal Milanese e sarebbero stranieri. Hanno tentato di colpire anche in città nel quartiere di Santa Maria. Ma il piano è fallito grazie alla pronta reazione dei residenti e a un fruttivendolo che, con l’arrivo del suo camioncino, ha spaventato il presunto componente della banda mandato in avanscoperta. L’uomo, incappucciato, è stato visto più volte. La prima nell’aia di una cascina. Camminava guardandosi intorno e studiando le parti che sembravano non abitate. Uno dei proprietari ha chiesto alla madre: «Ma l’hai portato tu qui?». Lei ha risposto: «Non l’ho mai visto, non so perché sia qui».
A quel punto il figlio l’ha chiamato ma l’uomo si è allontanato. Hanno controllato fino a quando è scomparso oltre il cancello che rimane aperto durante il giorno. Racconta una parente che vive in una delle ville vicine con la madre anziana: «Sono tornata a casa nella pausa pranzo e l’ho visto camminare lungo la strada. Sembrava disorientato. Ma dovevo tornare in ufficio. Ho lasciato perdere. Ho fatto male. Dovevo dare subito l’allarme».
Quando la madre 72enne è tornata a casa, intorno alle 15.30, ha trovato le impronte di fango davanti alla porta di casa. Seguendo le impronte si è resa conto che qualcuno aveva fato il giro della villa e si era fermato davanti alle finestre protette dalle sbarre antifurto. Così ha chiamato in ufficio la figlia: «Era spaventata e mi ha chiesto se fossero mie le impronte. Ma le dimensioni erano quelle di un uomo. Mi è venuta in mente l’immagine dello sconosciuto con il cappuccio». Hanno allertato i carabinieri che hanno effettuato il sopralluogo. L’uomo, lo stesso della cascina, aveva scavalcato la recinzione sul retro della villa. Poi ha controllato scrupolosamente l’immobile che è molto grande e può sembrare che non sia del tutto abitato. Ma è scappato quando il fruttivendolo è arrivato nella strada con il suo camioncino. Anche lui ha visto l’uomo incappucciato.
«Abbiamo capito che stava perlustrando la zona. L’ha fatto nella cascina di mia zia e l’ha fatto in casa nostra. Voleva capire se c’erano abitazioni libere e sfitte. Io e mia madre, consigliate dai carabinieri, abbiamo deciso di far installare un sistema di allarme perimetrale. Per fortuna le finestre erano protette».
Ma il pericolo ha profondamente scosso i residenti che ora si stanno organizzando per sentirsi più al sicuro: «I tempi sono cambiati e sappiamo che dobbiamo essere noi a segnalare se qualcosa non va. Questo fatto cambia tutto. Certo che abbiamo più paura di prima. Dobbiamo darci una mano tutti insieme e non dare nulla per scontato. Ne abbiamo parlato e siamo tutti d’accordo. Ci hanno preso di mira».
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