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CREMONA

Maltrattamenti, condannato l'ex dopo 20 anni di inferno

Inflitti 8 anni e 6 mesi al convivente della donna vittima di una luna serie di soprusi. Abusi, controlli ossessivi, insulti quotidiani poi nel 2022 il coraggio di denunciare tutto

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

27 Novembre 2024 - 16:32

Picchia la moglie in auto e a casa, 28enne denunciato dai carabinieri

Nei riquadri gli avvocati Parati e Vailati

CREMONA - Gli insulti, le pentole lanciate addosso, le botte, i rapporti intimi strappati con forza. Dal 2003 e per vent’anni, il convivente le ha fatto passare le pene dell’inferno. Ora su di lui si è abbattuto il fendente del Tribunale: 8 anni e 6 mesi di carcere, più un anno di misura di sicurezza dopo l’espiazione della pena. Il violento è stato condannato risarcire con 10mila euro (una provvisionale) la vittima, che al processo si era costituita parte civile con l’avvocato Micol Parati. Entro 90 giorni sarà depositata la motivazione della sentenza, verso la quale l’avvocato del 62enne, Nicolas Vailati, ha preannunciato il ricorso in appello.

Storia di una violenza brutale, secondo la denuncia prima e la testimonianza drammatica resa poi dalla donna davanti ai giudici. Il 2002 è l’anno in cui la coppia ha iniziato la convivenza. Lei era titolare di un’impresa e quando lui ha perso il lavoro per problemi di salute, la compagna si è messa una mano al cuore, se l’è tirato in azienda. Gli ha dato un lavoro. Poi, il convivente si è fatto cedere le quote e l’ha estromessa. Nell’aula è emersa una storiaccia. «Violenza economica, controlli ossessivi, insulti quotidiani (‘Sei una ...’, ‘Non vali niente’), atteggiamenti che sminuivano la mia assistita», per dirla con l’avvocato Parati.

Un bruto, l’imputato, secondo l’accusa e i giudici. Dal 2018 al 2020 l’uomo ha violentato più di una volta la compagna, trattandola come se fosse una prostituta. Sul comodino metteva 50 a volte 200 euro, la buttava sul letto, lui le si buttava sopra, la immobilizzava. Lei si rifiutava, lui la picchiava. Un giorno del 2020, la vittima ha chiamato i carabinieri. Come un cane bastonato, il convivente le ha promesso che sarebbe cambiato. Lei se l’è ripreso. Promesse al vento, perché nulla è cambiato. Nella casa volavano gli insulti, le pentole e altri oggetti.

Qualunque cosa gli capitasse tra le mani, l’uomo la scagliava addosso alla donna. Un giorno del 2022 lei ha chiamato i carabinieri e lo ha sbattuto fuori casa. Definitivamente. Ma sono cominciati i dispetti. «Continui dispetti — ha sottolineato l’avvocato parati —. Ad esempio, passava davanti a casa della signora: ‘Ti ammazzo ...’. In un paio di occasioni, la mia assistita è svenuta». Nella sua arringa, l’avvocato Vailati ha cercato di inquadrare i fatti nell’ambito di un rapporto di convivenza. «C’era, sì, un clima di conflittualità all’interno della coppia, ma non un clima maltrattante».

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