L'ANALISI
26 Novembre 2024 - 20:01
CREMA - Qualche striscia di nastro bianco e rosso a bloccare l’ingresso principale e quello secondario del condominio. Tra l’una e l’altra, i segni del cedimento del pavimento, affossatosi di qualche centimetro, le aperture nelle piastrelle procurate dai vigili del fuoco per valutare la situazione sottostante e nel pilastro portante per verificarne le condizioni di stabilità. Il giorno dopo il panico causato dal distacco dell’atrio della palazzina Aler di piazza Di Rauso, che ha interessato le portinerie dei civici 2 e 3, la situazione che si presentava era questa.
Nessun intervento strutturale è stato messo in atto oggi, il che significa che la situazione che si è venuta a creare non rappresenta un pericolo, secondo i tecnici che l’hanno verificata stamattina. In un primo momento, dopo la scoperta del danno avvenuta ieri prima di cena, si era temuto che fosse necessario evacuare le dodici famiglie che vi abitano (sei per ciascuna delle due scale). Famiglie che comunque non si sentono al sicuro, dopo le vistose crepe apertesi nei muri dei garage sottostanti le loro abitazioni.
«Ci è stato detto che non è un problema di fondamenta – afferma M’hamed Tahiri, che abita nel condominio -. A guardare la situazione delle pareti delle autorimesse, però, non riusciamo a stare tranquilli. Quelle fessurazioni fanno paura. E poi non è normale che un pavimento ceda all'improvviso in quel modo. Stiamo parlando di case popolari costruite negli anni Settanta, che hanno ormai mezzo secolo almeno».
Tahiri lamenta la scarsa manutenzione generale dell’immobile: «Da un anno e mezzo c’erano infiltrazioni d’acqua piovana dal tetto nella mia camera; sono dovuto intervenire io a mie spese per sistemare la perdita. La ditta che ha in carico l’appalto delle manutenzioni non mi rispondeva. Per quattro settimane non abbiamo avuto la luce sulle scale. Dopo che mia figlia è caduta e ho minacciato di sporgere denuncia, sono venuti a ripristinarla». Sul cedimento, sulle condizioni della palazzina e su quanto di intende fare per risolvere il problema strutturale che si è creato, ieri abbiamo interpellato l’ufficio stampa dell’Aler, senza però ricevere risposta.
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