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Madonnina scomparsa, giallo risolto: «È mia»

La proprietaria: «Era in area condominiale, quando mi sono trasferita l’ho portata con me»

Francesco Gottardi

Email:

fgottardi@cremonaonline.it

27 Novembre 2024 - 05:00

Madonnina scomparsa, giallo risolto: «È mia»

La nuova casa della madonnina, a fianco il cippo rimasto vuoto

CREMONA - Sono bastate poche ore per risolvere il giallo della madonnina scomparsa dal cippo di via Massarotti. Un mistero svelato senza indagini ma, proprio come era stato segnalato, risolto grazie alla segnalazione di una lettrice del giornale: «Ho visto l’articolo e riconosciuto subito la statua in questione, è la mia» racconta Iris Borrini che chiarisce quanto accaduto: «Nessun furto e nessuna sparizione miracolosa, quella statua l’avevo messa io al centro di dell’aiuola condominiale del mio palazzo. Recentemente però ho cambiato casa e, quando mi sono trasferita, ho portato la statua con me».


La collocazione, in piena vista sulla strada in uno slargo che sembra assumere la valenza di una piccola piazza affacciata su via Massarotti avevano indotto in tanti a pensare che l’immagine sacra fosse in qualche modo un’installazione pubblica. E a dire il vero ne aveva assunto tutta la valenza. Ma il terreno del cortile e la statua erano invece private, frutto dell’iniziativa di devozione della signora Borrini.

«Ero a Sanremo quando la vidi esposta e mi innamorai di quella statua raffigurante la Madonna di Guadalupe (e non di Lourdes come era stato indicato) così decisi di acquistarla e portarla con me. Una volta a casa, di comune accordo con gli altri condomini, ho sistemato l’aiuola, piantano i fiori e contattato un marmista per il basamento. Anche il faretto lo abbiamo installato autonomamente». E al momento del trasferimento la signora Borrini ha portato con sé l’amata icona che nel frattempo ha trovato nuova casa, nel nuovo cortile.

«Mi spiace che qualche cittadino senta la mancanza della madonnina. Mi fa piacere d’altronde che la nostra aiuola sia diventata negli anni un punto di riferimento e un’occasione di riflessione anche per altri. Magari, chiedendo un’autorizzazione ai nuovi inquilini, i residenti della zona potrebbero organizzarsi per collocarvi un’altra statua». Una vicenda che si risolve lietamente, almeno per quanto riguarda la sorte della statua. Ora sta alla comunità di devoti cogliere l’invito a organizzarsi per riportare, in quello o in altri luoghi del quartiere, un’immagine sacra cui erano tanto legati.

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