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Alessandro Bordini: «Globetrotter anche se non vedo»

La storia del 39enne rimasto cieco dopo un terribile incidente in paracadute: «Così giro il mondo in solitaria»

Dario Dolci

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26 Novembre 2024 - 09:28

Alessandro Bordini: «Globetrotter anche se non vedo»

CREMA - Ha perso la vista a 23 anni dopo un terribile schianto con il paracadute, ma non si è arreso al destino. E quindi, una volta ristabilitosi, per due anni e mezzo ha girato il mondo da solo per lanciare un messaggio: «Affidatevi agli altri». Questa storia straordinaria, Alessandro Bordini, oggi 39enne, l’ha raccontata nella sala della Misericordia della Fondazione benefattori cremaschi, nell’ambito del secondo incontro dell’evento Libri Fragili, organizzato dal comitato Crema Zero Barriere.

«Ho perso la vista, ma non la felicità. Riesco a fare tutto, adattandomi e chiedendo l’aiuto degli altri» ha spiegato al pubblico presente, illustrando il suo libro intitolato ‘Il giro del mondo come non lo avete mai visto’. Il giovane veronese, da solo e senza vedere, è partito zaino in spalla e bastone in mano, senza alcun accompagnatore, per un viaggio incredibile, avvincente e stupefacente intorno al mondo, dall’Africa alla Thailandia fino a spingersi all’Oceania semplicemente appoggiandosi all’aiuto della gente incontrata tappa dopo tappa.

«Ho voluto dimostrare che c’è una fratellanza e che si può sempre trovare qualcuno che ci dia una mano. Il mio è un messaggio di speranza». E di forza: «Il segreto per arrivare tutti i giorni fino in fondo – ha spiegato Alessandro — è stato quello del sapersi adattare: dal viaggiare in otto persone in taxi al ritrovarsi a cenare isolato dal resto della famiglia fino a fare la doccia con un secchio d’acqua e una bottiglia». Il racconto s’inserisce nel filone di sensibilizzazione ‘oltre le barriere’ da sempre portato avanti dal comitato.

«La diversità – afferma la portavoce Cristina Piacentini — è ricchezza e tutti; siamo diversi e unici e da ognuno si può imparare qualcosa in qualunque stato di vita si trovi a vivere. Qui si aggiunge la testimonianza che in tutto il mondo esiste un legame di fratellanza che ci unisce e che ha permesso a Bordini di viaggiare per due anni e mezzo da solo e senza vedere, con fiducia nella gente e tanta determinazione a non volersi arrendere davanti alle difficoltà. Il suo spirito è quello del nostro comitato: insieme si possono raggiungere obiettivi impensabili e dentro di noi ci sono tutte le risorse per farci realizzare i nostri sogni».

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