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SORESINA

Amici del Togo, appello alla solidarietà

Parte l’iniziativa natalizia: il ricavato al progetto di riforestazione per un villaggio del Paese africano

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

25 Novembre 2024 - 10:25

Amici del Togo, appello alla solidarietà

I giovani del villaggio africano aiutato dagli Amici del Togo di Soresina

SORESINA - Un piccolo gesto per cambiare la vita di centinaia di bambini, di molte famiglie e anche di un intero villaggio. Il tutto è possibile grazie al lavoro straordinario degli Amici del Togo che tornano in campo chiedendo l’aiuto e la generosità dei soresinesi per proseguire con le missioni internazionali. Tanti i progetti già partiti e altrettanti i sogni nel cassetto: adesso con Natale Solidale, donando e ricevendo in cambio dall’associazione splendidi regali come un pacchetto di Lenticchie dell’Umbria, è possibile sostenerli. «Ogni gesto di solidarietà si trasforma in alberi che crescono, giovani che lavorano e comunità che prosperano – spiegano i volontari –. Grazie per chi ha deciso o deciderà di essere parte della nostra missione».


Era lo scorso Natale quando nel Pese che ha come capitale Lomé, e che dalla Città della Tettoia dista 6.509 chilometri, un educatore invitava i ragazzi a salutare in coro chi la domenica va a pregare a San Siro o beve il caffè guardando la stata in piazza Garibaldi. E fuori dal villaggio c’erano piantine ancora piccole. Adesso c’è una foresta intera di teak. L’anno scorso erano alberelli, oggi sono giganti che somigliano a grattacieli. Ma si tagliano facilmente, come burro. E puoi farci le case, i mobili e puoi anche venderli.

Insomma, sfamano un villaggio. Per adesso restano lì, poi verranno abbattuti per creare scuole, per dar da mangiare al nonno e alla nonna, al figlio, al nipotino e molto altro ancora. Puoi anche farci un ospedale. Quindi? Tutti falegnami e commercianti di legna? Lo sviluppo si ferma qui? Niente affatto. Dal teak si ricava anche cancelleria per le scuole e i beni di prima necessità per far sopravvivere la popolazione del posto, fino a ieri ridotta alla povertà più assoluta.


L’attività, in conclusione, non offre solo prospettive occupazionali ai giovani del circondario ma, tra qualche anno e quando la superficie sarà interamente piantumata, permetterà con i proventi derivati dalla vendita del legno ad AdT di autofinanziarsi e iniziare progetti ancora più ambiziosi. Come quei regali che sono arrivati con Santa Claus, come quella scuola che viene costruita pezzo dopo pezzo, come l’acqua che non è più un sogno, adesso anche la possibilità di poter non solo sopravvivere, bensì vivere del proprio lavoro diventa realtà per chi è nato nel posto più sfortunato del mondo.

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