L'ANALISI
25 Novembre 2024 - 05:05
CREMA - Un investimento di oltre 1,3 milioni di euro per trenta alloggi per anziani ancora autosufficienti, ma che necessitano di un’assistenza. A cui entro il 2026 si aggiungeranno altri fondi per complessivi 2,5 milioni e ulteriori 10 appartamenti. Va avviato nell’arco di un anno nel territorio, così da provare a mettere un freno al problema dell’estrema carenza di posti letto in rsa che da sempre attanaglia il Cremasco e che è andato peggiorando nell’ultimo anno. Dai 530 anziani, che aspettavano una sistemazione a dicembre 2023, si è passati a 573 a fine agosto.
Da ricordare che si possono presentare più richieste in diverse case di riposo. A guidare l’operazione è il Comune, in qualità di capofila dell’Ambito cremasco, il tutto in attuazione delle progettualità finanziate dal Pnrr e collegate al supporto delle autonomia abitativa degli anziani. «Abbiamo avviato una prima procedura di co-progettazione che, attualmente, vede coinvolte la Fondazione Milanesi Frosi di Trigolo e la Fondazione Ospedale dei poveri di Pandino. Presto avremo un terzo partner, sempre una delle case di riposo del cremasco» conferma l’assessora al Welfare Anastasie Musumary.
Queste due onlus, rispondendo a un avviso pubblico, hanno messo a disposizione degli alloggi di loro proprietà che si trovano in città e nei rispettivi paesi e sono destinati ad accogliere anziani. La possibilità di vivere in questi mini appartamenti sarà accompagnata da un servizio di supporto domiciliare (assistenza, fisioterapia, pasti al domicilio, servizio biancheria) che favorisca l’autonomia abitativa degli inquilini.
«Attualmente le due fondazioni, assieme all’ufficio di piano, stanno definendo gli ultimi dettagli progettuali in merito agli interventi di adeguamento e adattamento delle strutture abitative prevedendo anche degli accorgimenti di domotica ed impianti di tele assistenza – prosegue Musumary –: con questo primo accordo di co-progettazione, entro la scadenza dettata dal Pnrr saranno realizzati una trentina di alloggi destinati ad accogliere anziani del territorio. La quota di finanziamento prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per questo intervento è pari a 1,34 milioni destinati a supportare i lavori di adeguamento delle unità abitative, comprese le dotazioni di strumenti e domotica, nonché a sostenere una quota di servizi destinati al supporto domiciliare degli anziani».
Gli inquilini dovranno chiaramente pagare un canone d’affitto, che comprenderà le prestazioni socio sanitarie. «Nelle prossime settimane sarà avviata una seconda procedura di co-progettazione per individuare un ulteriore soggetto e dare completa finalizzazione al finanziamento destinato al Comune capofila» conclude l’assessora.
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