L'ANALISI
25 Novembre 2024 - 05:20
La facciata del Csa Kavarna al Cascinetto
CREMONA - Nessuno sgombero alle porte per gli occupanti dello stabile al Cascinetto. Il dibattito suscitato a livello nazionale a seguito degli scontri di Bologna e dalle mozioni per la chiusura dei centri sociali presentate da Fratelli d’Italia in regione Lombardia hanno tenuto viva la polemica sollevatasi sul centro sociale locale, il Csa Kavarna, a seguito della movimentata festa organizzata lo scorso Halloween. Ma la leva politica per intervenire a livello comunale non è evidentemente abbastanza efficace, non abbastanza per spingere prefettura e questura a immaginare provvedimenti con l’uso della forza.
L’assessore alla sicurezza Santo Canale, rispondendo all’interrogazione del consigliere di minoranza Matteo Carotti, ha ricordato come si tratti «di un tema di legalità, ordine pubblico e sicurezza, per questo dovrà essere affrontato a 360 gradi con la collaborazione attiva di questura e prefettura». Le valutazioni, di ordine burocratico rispetto allo stato delle concessioni e soprattutto in merito alla tenuta statica dell’immobile, il cui tetto necessiterebbe di una manutenzione, sono comunque in corso.
«Riteniamo il tema fondamentale per la tutela dei residenti, a maggior ragione durante lo svolgimento di eventi che producono ancor più disagio alla cittadinanza» ha proseguito Canale, in riferimento all’evento Spooky beat che era stato pubblicizzato, come sottolineato da Carotti, con settimane di anticipo sui social. Va detto che, nei giorni successivi all’evento, i residenti del quartiere Cascinetto hanno scelto di non commentare la situazione.
«Confermiamo quindi che la questione rientra tra quelle che verranno sottoposte nell’agenda politica alla Prefettura – ha continuato Canale –. L’Amministrazione sta costantemente monitorando, ma è ovvio che ogni azione conseguente andrà concordata all’interno del tavolo prefettizio per l’ordine e la sicurezza pubblica». Un intervento coatto, per interrompere o anche solo multare i presenti ad una festa come quella dello scorso 31 ottobre, non solo non sarebbe facile da coordinare ma viene anche sconsigliato dagli organi preposti alla tutela dell’ordine pubblico.
Un qualunque intervento sarebbe, a detta di Canale, al di fuori della portata della sola polizia locale. Oltre a questo, nelle valutazioni incrociate tra amministrazione e questura deve pesare anche la scelta di conoscere e monitorare uno spazio aggregativo circoscritto piuttosto che generare, con uno sgombero, un vero e proprio caso politico e sociale in città.
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