L'ANALISI
24 Novembre 2024 - 05:10
CREMA - Hanno risposto 5mila studenti di nove scuole superiori cittadine (Racchetti-da Vinci, Galileo Galilei, Sraffa, Marazzi, Cr.Forma, Cfp Canossa, Pacioli, Stanga e Dante Alighieri): le domande le hanno preparate alcuni di loro, insieme agli operatori del centro studi Socialis dell’Università degli studi di Brescia. Una ricerca durata oltre un anno e conclusa con l’elaborazione dei dati, presentati nei giorni scorsi.
Dal report ‘Preziose cicatrici’ emerge uno spaccato di cosa vogliono e come si sentono gli adolescenti cremaschi: luci e ombre. Innanzitutto c’è una forte presenza di stati d’ansia, rabbia e noia, un retaggio della pandemia da Covid-19. Un terzo dei ragazzi ha risposto di provare con frequenza questi stati d’animo. Per fortuna, ci sono anche sentimenti positivi che vengono vissuti con eguale intensità, come la felicità (per il 49,7 per cento degli adolescenti) e allegria (48 per cento). Non manca una fetta di giovanissimi, il 25%, che ritiene di non provare quasi mai questi sentimenti.
Tra i maggiori fattori di insoddisfazione c’è l’aspetto fisico, sottolineato nel 38% delle risposte, mentre un 23% è deluso dal proprio rendimento scolastico. Insieme a ciò si manifestano una serie di disturbi. Il 13,9% degli intervistati riferisce di saltare i pasti e il 17,3% riporta una difficoltà nel dormire la notte. Il 14,4% teme i luoghi affollati. Complessivamente emerge come per il 31% risulti complicato gestire la pressione derivante dalle aspettative, il 23,5% afferma di essere sopraffatto dall’ansia, mentre il 18.5% è comunque condizionato da essa. In generale il 37% mette in evidenza una generale preoccupazione.
In merito alla fiducia negli altri, i ragazzi citano gli amici e la famiglia come i punti fermi. In merito a questa, i giovani cremaschi si preoccupano per la condizione economica. Il 14,6% degli intervistati ha affermato che la propria famiglia nell’ultimo periodo ha attraversato una situazione di difficoltà economica, mentre il 15,3% ha detto di non sapere rispondere. Il 20% degli studenti che hanno risposto ha origini straniere di prima generazione, mentre il 22% di seconda generazione.
«I bisogni e le esigenze degli adolescenti sono in mutamento – sottolinea l’assessore alle Politiche giovanili Giorgio Cardile –: la ricerca voleva essere uno strumento per far emergere la voce dei nostri ragazzi e permettere all’amministrazione di aprirsi costantemente all’ascolto dei più giovani. I ragazzi ci dicono che vogliono essere ascoltati e che hanno bisogno di essere ascoltati. Il quadro d’insieme è positivo ma è evidente che ci sono campanelli d’allarme».
La collega al Welfare Anastasie Musumary aggiunge: «Per questo abbiamo deciso di dedicare un programma specifico del nuovo piano di zona alle politiche giovanili». Per Emanuela Nichetti, assessora alle Pari opportunità e Istruzione, «il questionario offre indicazioni preziose per il mondo della scuola e il Comune, ci sono elementi di cui faremo tesoro. Partendo da questi dati stiamo affinando la proposta orientativa per i giovani nella scelta del percorso scolastico e lavorativo».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris