L'ANALISI
23 Novembre 2024 - 19:05
CASALMAGGIORE - Un quadro e un palazzo restituiti alla città. Un regalo per riscoprirne un pezzo di storia e rilanciarne il patrimonio artistico e urbanistico. Questa mattina sono stati presentati alla cittadinanza la donazione al Museo Diotti del quadro ‘Il principe degli studi’, ritratto del conte Francesco Busi nel 1829, e il progetto di recupero edilizio del prestigioso Palazzo Camozzi, acquistato dall’imprenditore Francesco Favagrossa. La compravendita dell’edificio e la sua ristrutturazione da parte del nuovo proprietario hanno così consentito di accedere all’inventario dei beni e all’archivio storico; e motivare così il dono al contenitore museale.
Nella conferenza stampa aperta al pubblico, insieme al donatore dell’opera, erano presenti il sindaco Filippo Bongiovanni, la direttrice del museo Roberta Ronda, il vicesindaco e assessore all’Edilizia Giovanni Leoni, l’assessore alla Cultura Marco Micolo, con Andrea Visioli, titolare dello studio che ha seguito l’operazione immobiliare, e l’ingegnere José Paroni. «Ringrazio Favagrossa per aver pensato alla nostra comunità; è un’operazione storica in grado di rigenerare il patrimonio urbanistico e immobiliare della città» ha detto il sindaco.
Nel portare i saluti del conservatore Valter Rosa, Ronda ha poi riepilogato la storia dell’effigiato, le caratteristiche dell’opera e il legame con l’edificio da cui proviene. Il dipinto rappresenta infatti il figlio del conte Antonio Busi e dellanobile Luigia Clementina Molossi, fratello del più noto Carlo e di Giuseppe; la figlia di quest’ultimo sposò il nobile Carlo Camozzi e si portò dunque con sé una parte della quadreria di famiglia. Il ritratto, che verrà posizionato nella sala grande in riallestimento del museo, mostra il giovane conte secondo le convenzioni iconografiche dell’epoca per gli allievi dei collegi ottocenteschi dedicati agli eredi delle classi nobili.
«Si tratta di un fondo importante da cui attingere – ha commentato Ronda –. Ringraziamo la proprietà per la donazione e auspichiamo non disperda il resto del materiale, rendendolo fruibile al pubblico». Il Diotti si arricchisce di un’opera importante sotto il profilo artistico; gli studiosi di un nuovo tassello per la ricostruzione del passato cittadino; la comunità e via Favagrossa di un edificio grandioso restaurato alla sua funzione privata. Paroni ha infatti esposto il progetto esecutivo che «manterrà la storicità dell’edificio». Esso consentirà di ricavare circa 2000 mentri quadrati per dodici unità abitative di pregio nel Palazzo dalla pianta “ad anfiteatro” e con alcuni soffitti affrescati. L’inizio dei lavori è previsto nella primavera 2025.
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