L'ANALISI
20 Novembre 2024 - 05:15
CREMONA - Più forti delle difficoltàzootecnia nazionale (dall’influenza aviaria alla Peste suina africana, fino alla Blue Tongue) si preparano a tenere nuovamente la scena e ad indicare le strade di un futuro sempre più caratterizzato da sviluppo e sostenibilità; le Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona, che da giovedì 28 a sabato 30 novembre tornano con la loro edizione numero 79.
Proprio alla soglia delle 80 candeline — dunque — un programma particolarmente ricco ed innovativo in termini di proposta, approfondimenti e coinvolgimento di imprenditori appassionati costituirà ancora una volta il valore aggiunto per una manifestazione nella quale non mancherà certo il bestiame.
«La Blue Tongue genera inevitabilmente problemi ed è una questione che sta riguardando un po’ tutte le rassegne — precisa il presidente Roberto Biloni, affiancato dal direttore generale Massimo De Bellis —. Ci sono però anche differenze importanti. Nel nostro caso, ad esempio, l’abbassamento delle temperature riduce ulteriormente il rischio (peraltro mai del tutto assente). Stiamo perfezionando ‘in corsa’ una serie di modifiche richieste dal mutamento delle condizioni generali. Compito non facile, specie se rapportato al grande lavoro preparatorio, in termini di impegno e di investimenti, svolto sia dagli allevatori che dalla stessa Fiera nel corso dell’anno».
Storia, tradizione e qualità della Fiera di Cremona «danno però la certezza di una reazione adeguata agli ostacoli dei quali abbiamo parlato — riprende Biloni —. Specie se torniamo con la memoria al modo in cui sono state affrontate e vinte sfide ben più severe, come quella del periodo del Covid. Aggiungo che il territorio nel suo complesso è ben consapevole di quanto questo passaggio sia al tempo stesso delicato e sfidante; e sta reagendo compatto e con il massimo impegno al nostro fianco. Siamo da sempre una straordinaria occasione di contatti e business, e questa caratteristica verrà ulteriormente incrementata, a vantaggio degli allevatori e degli espositori. Puntiamo su proposte innovative, che vanno dal coinvolgimento dei più giovani ad analisi delle grandi questioni del settore, a momenti conviviali, di confronto e formazione. Riproporremo inoltre l’asta on line».
Grande importanza avrà come ogni anno anche la parte convegnistica: oltre centocinquanta appuntamenti di alto livello tecnico, informativo e di approfondimento faranno il punto su questioni assolutamente centrali per il futuro del mondo agricolo: ad esempio, riforma della Pac, smaltimenti, innovazione, start up, rapporto con le Università e il mondo della ricerca, l’impegno della Regione e delle diverse organizzazioni. Con l’impegno a riportare tutto ad una visione di crescita comune».
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