L'ANALISI
19 Novembre 2024 - 08:22
CREMONA - Emozionati e al tempo stesso orgogliosi di aver preso parte alle celebrazioni per i 25 anni di attività dell’Osservatorio Permanente Giovani-Editori, a cui hanno partecipato un migliaio di studenti provenienti da tutta Italia e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Andra Ignat, Sofia Bongiorni, Mattia Castagnidoli, Giovanni Casella, Chiara Festari, Chiara Cirelli, Andrea Zambiasi, Ettore Picenardi, Huei Cigoli, Rebecca Santacroce, Alice Corbari, Matilde Minelli, con i docenti accompagnatori Elisabetta Cabrini e Marco Visigalli del liceo Anguissola possono dire di esserci stati.
«In un clima molto caloroso si è aperto l’incontro con una presentazione del presidente dell’Osservatorio, Andrea Ceccherini, che ha ricordato le due principali iniziative dell’Osservatorio, Il quotidiano in classe e Young Factor — spiega Cabrini —. Quest’ultima attività consiste in un programma di educazione economico-finanziaria che mette a confronto, in un dialogo sempre molto puntuale e interessante, studenti delle scuole italiane ed esponenti di spicco del panorama economico nazionale e internazionale».
Accompagnato da un lunghissimo applauso, il presidente Mattarella ha iniziato il dialogo con gli studenti sollecitato da sei quesiti proposti da studenti e studentesse, frutto di una selezione effettuata sulle numerose domande pervenute agli organizzatori. «Sulla prima macro questione affrontata: come è possibile trasformare le informazioni accessibili con gli strumenti digitali in conoscenza, l’affermazione di fondo è stata: i livelli di democraticità acquisiti non devono essere intaccati dalla digitalizzazione — continua la docente dell’Anguissola nel suo articolato resoconto —. Sono solo il pensiero critico e l’interpretazione dei dati di realtà che possono scongiurare trappole manipolatorie o l’affidamento a fonti fuorvianti. L’altro tema del rischio di omologazione del pensiero, favorito dai social media, va affrontato secondo il presidente pensando che in ogni epoca l’uomo desidera il meglio, con gli strumenti a disposizione. I mezzi tecnologici, come la I.A., devono entusiasmare, ma al contempo vanno ben ponderati, oltre alle opportunità i rischi, con un pensiero nuovo e consapevole».
Gli studenti hanno chiesto come è possibile, con un ruolo istituzionale, mettere da parte le proprie convinzioni e i propri pregiudizi. Il presidente, dopo la premessa che i poteri istituzionali hanno i loro limiti, e l’osservanza delle regole va sempre garantita, ha dichiarato che «può capitare di assumere decisioni contrarie alle proprie idee. Analogamente ad un arbitro che applica le regole — ha detto Mattarella —. Il capo dello Stato garantisce la ripartenza di un meccanismo inceppato, con rispetto degli altri poteri, tenendo conto che le norme sono elastiche. L’esempio di questo modo di operare è ben espresso dalla promulgazione, che mette al primo posto il ruolo del Parlamento nel legiferare». Quella a cui hanno assistito gli studenti dell’Anguissola è una lezione di educazione civica destinata a lasciare il segno.
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