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CASALMAGGIORE. IL PERSONAGGIO

Il don ‘usignolo di Dio’ diventa stella del web

Straordinario successo per il video della benedizione ‘canterina’ del parroco Rubagotti. «Ho la musica nell’anima e per me camminare sorridendo agli altri è normalissimo»

Andrea Setti

Email:

asetti@laprovinciacr.it

19 Novembre 2024 - 05:20

Il don ‘usignolo di Dio’ diventa stella del web

CASALMAGGIORE - Genuinità e spontaneità, ma non solo. I 42 secondi del video della benedizione ‘on the go’ hanno ottenuto un clamoroso numero di visualizzazioni sul web, spingendo don Claudio Rubagotti nell’olimpo delle star dei social. «Mi fa piacere — esclama sorridendo il parroco di Casalmaggiore — ma per me cantare mentre cammino per strada è una cosa del tutto normale. Forse al successo di quel video hanno contribuito tanti fattori». Un incontro con il parrocchiano Ennio Barbieri — autore del breve filmato — al centro di un interesse così ampio che rivela altre motivazioni. «Credo che la gente voglia ancora bene ai suoi preti — aggiunge don Claudio — e io lo posso certificare nella mia esistenza. Sono tante le manifestazioni di affetto che ricevo, io come i miei confratelli, ma forse vedere un prete per strada vestito con la talare e la berretta ha colpito in modo sorprendente. È bello pensare che le persone lo trovino simpatico».

Vedere un prete è «già qualcosa», quindi, in una società secolarizzata cui non sfugge nemmeno quella di provincia. «A volte, quando incontri i parrocchiani, una battuta può servire a rompere il ghiaccio per poter poi intavolare riflessioni più profonde — spiega il don —. Con gli immigrati, molto spesso di altre religioni, un sorriso può rivelarsi rilevante perché indica che dentro di noi coltiviamo il senso dell’accoglienza. E ciò viene colto e apprezzato. Gli stranieri sono molto felici quando li saluti e amano vedere che sei riconoscibile come sacerdote, anche per il modo in cui sei vestito e per come ti poni verso gli altri».

L'ESPERTO DI SOCIAL

Accanto a lui sta il curato don Arrigo Duranti che di social se ne intende e che cerca di dare una spiegazione alla valanga di interazioni, centinaia di migliaia, per intenderci. «Si è creata una forbice dopo che il video è stato condiviso sul sito de La Provincia e poi sull’edizione cartacea. La differenza l’hanno poi fatta le condivisioni perché chi ha visto quelle immagini non si è limitato a mettere la solita faccina ma ha ritenuto che fossero meritevoli di essere viste anche da tante altre persone. Una scena bella e simpatica che non poteva non colpire l’immaginario degli utenti del web».

IL CANTO DELL'ANIMA

Don Rubagotti, nativo di Pontoglio nel Bresciano ma formatosi a Gallignano di Soncino, sottolinea di avere «il canto nell’anima» e per questo ama passeggiare accompagnandosi con canzoni di vario genere. «Per fortuna che quando Ennio mi ha ripreso — esclama con un sorriso grande così — stavo intonando un brano religioso dedicato alla Madonna. A volte, invece, mi capita di cantare strofe dialettali con versi non sempre dell’accademia della crusca». Don Rubagotti è effettivamente in grado di scompaginare le carte, senza mai perdere la sua serenità. Il coraggio di certi suoi gesti controcorrente è ragguardevole. Così come la capacità di stupire per la leggerezza mai banale di vivere il suo tempo con tutte le difficoltà e i disagi che si porta appresso. Addirittura commovente nella sua, appunto, leggerezza, la celebrazione della sagra di San Carlo nell’autunno del 2020, ovvero in piena epoca Covid. «La fiera è stata cancellata? Bene, allora la faccio io!». E lo disse presentandosi a piedi sul Listone «bardato» da vichingo con un elmo e le corna tipiche delle popolazioni scandinave. Un gesto che ha voluto celebrare il senso della festa nonostante il forte disagio provocato dalle restrizioni pandemiche.

ENTRARE NELLE CASE

Ciò che ha colpito del video è stato anche il motivo della sua camminata serale e cioè la benedizione della case. «Entrare nelle abitazioni per benedire — spiega — non è così facile, a volte ci vuole lo scudo perché non sai mai chi c’è dietro la porta. Insomma, non è come andare a un pic nic, per cui il prete che si sposta a piedi e va a bussare alle porte e a suonare ai campanelli è un’immagine che sembra fuori tempo e moda. E, invece, la gente apprezza molto più di quanto si possa immaginare e l’interesse per quel video me lo voglio spiegare anche in quel modo».

DON CAMILLO

Molti lo hanno accostato come figura a don Camillo, il celebre ‘pretone’ uscito dalla fervida immaginazione di Giovannino Guareschi e magistralmente interpretato sul grande schermo da Fernandel. «Penso che non sia tanto una questione di abbigliamento — sottolinea l’abate del Duomo di Santo Stefano — quanto quella di riconoscere nel sacerdote un punto di riferimento per la comunità, come noi preti cerchiamo di essere pur con tutti i nostri limiti». Del personaggio della saga guareschiana ha certamente la simpatia ma non gli atteggiamenti di scontro con potenziali, veri o immaginati, avversari. «Presentandosi con semplicità — aggiunge il parroco — si allargano gli spazi dell’accoglienza dell’altro. E poi diciamolo: il mondo è più bello di ciò che pensiamo».

SUL WEB NUMERI DA CAPOGIRO

E vediamoli questi numeri. Il video della passeggiata serale e della benedizione ‘on the go’ aveva raggiunto nella serata di ieri sul sito e i social de La Provincia i seguenti traguardi record: su Facebook 1067 Mi piace, 173 commenti, 206 condivisioni; su Instagram 19.600 Mi piace, 400mila visualizzazioni con una netta tendenza ad aumentare; sul sito 14.886 visualizzazioni.

Numeri, come detto, sbalorditivi che hanno innescato reazioni del tutto sorprendenti anche a distanza. «Sembra incredibile ma ho ricevuto telefonate da tutte le parti. Addirittura dal Trentino mi hanno chiesto di spostarmi da loro per visitare le case e benedirle come sto facendo a Casalmaggiore. Davvero inimmaginabile per una semplice camminata serale lungo il viale della stazione di Casalmaggiore. Bene, mi fa piacere se è stato portato un poco di sollievo a così tante persone. Io continuerò — ma non c’erano dubbi — a incontrare con il sorriso i parrocchiani e tutti coloro che incontrerò sul mio cammino».

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