L'ANALISI
19 Novembre 2024 - 05:20
CASALMAGGIORE - Genuinità e spontaneità, ma non solo. I 42 secondi del video della benedizione ‘on the go’ hanno ottenuto un clamoroso numero di visualizzazioni sul web, spingendo don Claudio Rubagotti nell’olimpo delle star dei social. «Mi fa piacere — esclama sorridendo il parroco di Casalmaggiore — ma per me cantare mentre cammino per strada è una cosa del tutto normale. Forse al successo di quel video hanno contribuito tanti fattori». Un incontro con il parrocchiano Ennio Barbieri — autore del breve filmato — al centro di un interesse così ampio che rivela altre motivazioni. «Credo che la gente voglia ancora bene ai suoi preti — aggiunge don Claudio — e io lo posso certificare nella mia esistenza. Sono tante le manifestazioni di affetto che ricevo, io come i miei confratelli, ma forse vedere un prete per strada vestito con la talare e la berretta ha colpito in modo sorprendente. È bello pensare che le persone lo trovino simpatico».
Vedere un prete è «già qualcosa», quindi, in una società secolarizzata cui non sfugge nemmeno quella di provincia. «A volte, quando incontri i parrocchiani, una battuta può servire a rompere il ghiaccio per poter poi intavolare riflessioni più profonde — spiega il don —. Con gli immigrati, molto spesso di altre religioni, un sorriso può rivelarsi rilevante perché indica che dentro di noi coltiviamo il senso dell’accoglienza. E ciò viene colto e apprezzato. Gli stranieri sono molto felici quando li saluti e amano vedere che sei riconoscibile come sacerdote, anche per il modo in cui sei vestito e per come ti poni verso gli altri».
Accanto a lui sta il curato don Arrigo Duranti che di social se ne intende e che cerca di dare una spiegazione alla valanga di interazioni, centinaia di migliaia, per intenderci. «Si è creata una forbice dopo che il video è stato condiviso sul sito de La Provincia e poi sull’edizione cartacea. La differenza l’hanno poi fatta le condivisioni perché chi ha visto quelle immagini non si è limitato a mettere la solita faccina ma ha ritenuto che fossero meritevoli di essere viste anche da tante altre persone. Una scena bella e simpatica che non poteva non colpire l’immaginario degli utenti del web».
Don Rubagotti, nativo di Pontoglio nel Bresciano ma formatosi a Gallignano di Soncino, sottolinea di avere «il canto nell’anima» e per questo ama passeggiare accompagnandosi con canzoni di vario genere. «Per fortuna che quando Ennio mi ha ripreso — esclama con un sorriso grande così — stavo intonando un brano religioso dedicato alla Madonna. A volte, invece, mi capita di cantare strofe dialettali con versi non sempre dell’accademia della crusca». Don Rubagotti è effettivamente in grado di scompaginare le carte, senza mai perdere la sua serenità. Il coraggio di certi suoi gesti controcorrente è ragguardevole. Così come la capacità di stupire per la leggerezza mai banale di vivere il suo tempo con tutte le difficoltà e i disagi che si porta appresso. Addirittura commovente nella sua, appunto, leggerezza, la celebrazione della sagra di San Carlo nell’autunno del 2020, ovvero in piena epoca Covid. «La fiera è stata cancellata? Bene, allora la faccio io!». E lo disse presentandosi a piedi sul Listone «bardato» da vichingo con un elmo e le corna tipiche delle popolazioni scandinave. Un gesto che ha voluto celebrare il senso della festa nonostante il forte disagio provocato dalle restrizioni pandemiche.
Ciò che ha colpito del video è stato anche il motivo della sua camminata serale e cioè la benedizione della case. «Entrare nelle abitazioni per benedire — spiega — non è così facile, a volte ci vuole lo scudo perché non sai mai chi c’è dietro la porta. Insomma, non è come andare a un pic nic, per cui il prete che si sposta a piedi e va a bussare alle porte e a suonare ai campanelli è un’immagine che sembra fuori tempo e moda. E, invece, la gente apprezza molto più di quanto si possa immaginare e l’interesse per quel video me lo voglio spiegare anche in quel modo».
Molti lo hanno accostato come figura a don Camillo, il celebre ‘pretone’ uscito dalla fervida immaginazione di Giovannino Guareschi e magistralmente interpretato sul grande schermo da Fernandel. «Penso che non sia tanto una questione di abbigliamento — sottolinea l’abate del Duomo di Santo Stefano — quanto quella di riconoscere nel sacerdote un punto di riferimento per la comunità, come noi preti cerchiamo di essere pur con tutti i nostri limiti». Del personaggio della saga guareschiana ha certamente la simpatia ma non gli atteggiamenti di scontro con potenziali, veri o immaginati, avversari. «Presentandosi con semplicità — aggiunge il parroco — si allargano gli spazi dell’accoglienza dell’altro. E poi diciamolo: il mondo è più bello di ciò che pensiamo».
E vediamoli questi numeri. Il video della passeggiata serale e della benedizione ‘on the go’ aveva raggiunto nella serata di ieri sul sito e i social de La Provincia i seguenti traguardi record: su Facebook 1067 Mi piace, 173 commenti, 206 condivisioni; su Instagram 19.600 Mi piace, 400mila visualizzazioni con una netta tendenza ad aumentare; sul sito 14.886 visualizzazioni.
Numeri, come detto, sbalorditivi che hanno innescato reazioni del tutto sorprendenti anche a distanza. «Sembra incredibile ma ho ricevuto telefonate da tutte le parti. Addirittura dal Trentino mi hanno chiesto di spostarmi da loro per visitare le case e benedirle come sto facendo a Casalmaggiore. Davvero inimmaginabile per una semplice camminata serale lungo il viale della stazione di Casalmaggiore. Bene, mi fa piacere se è stato portato un poco di sollievo a così tante persone. Io continuerò — ma non c’erano dubbi — a incontrare con il sorriso i parrocchiani e tutti coloro che incontrerò sul mio cammino».
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