L'ANALISI
18 Novembre 2024 - 10:43
CASALMAGGIORE - Continuano i lavori di messa in sicurezza del Duomo, con la presentazione al pubblico del secondo lotto di lavori già in esecuzione da qualche settimana. Anche la spesa di questi nuovi interventi, pari a 500mila euro, è finanziata al 70% con i fondi dell’Ottoxmille; l’importo restante è invece delle parrocchie. «I lavori consisteranno nel rinforzo sismico dei maschi murati del tamburo della cupola e del rifacimento del tetto dall’abside fino all’altare laterale dell’Ultima Cena», ha spiegato il geometra Stefano Busi. «Sfruttando il costoso ponteggio con l’ascensore, abbiamo già lavorato sul lato interno del tamburo». Durante le operazioni è stato poi verificato lo stato di incuria del sottotetto, dovuto al guano dei piccioni e al deterioramento del tempo; come fu peraltro ravvisato dall’abate parroco don Claudio Rubagotti già nel dicembre del 2020.
«Sono stati inseriti dei tiranti di acciaio di tre metri all’interno delle murature, più dei telai laterali alle finestre per rinforzare l’eventuale rotazione della cupola stessa». L’occasione servirà anche per pulire il sotto cupola dai detriti depositati da decine di anni e provenienti da lavori del passato. I finestroni in legno, poi, sono stati restaurati e ridipinti nel primo lotto; «con il secondo lotto proseguiremo l’intervento di rinforzo strutturale». Inoltre è previsto «lo smantellamento con recupero di tutto il manto di copertura in coppi vecchi e il restauro conservativo della struttura primaria e secondaria in legno», oltre all'installazione di «reti antipiccione per evitare ulteriori intrusioni».
L’insieme di queste operazioni dovrebbe concludersi, meteo permettendo, entro gennaio dell’anno prossimo. Durante l’incontro sono stati anche rendicontati e riassunti il primo lotto dei lavori, già finanziato e concluso nei mesi scorsi. Essi hanno consentito di intervenire sulla lanterna, sulle sue finestre e, appunto, all’interno della superficie del tamburo. «Si tratta di lavori immensi – ha ricordato don Rubagotti – e bisogna garantire una maggior sicurezza alla struttura considerando fenomeni atmosferici impensabili fino a qualche anno fa».
Il sacerdote ha quindi ricordato la potenzialità «turistica e spirituale» del patrimonio del Duomo, insieme al Palazzo Abbaziale e al Cristo deposto, invitando pertanto «a mantenere alta l’attenzione sulle spese ancora da affrontare e quelle già fatte. Ringrazio dunque tutti i privati con le loro offerte e chi ha contribuito a ciò con raccolte benefiche in queste settimane, oltre alla collaborazione tra l’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Cremona e la Sovrintendenza».
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