L'ANALISI
17 Novembre 2024 - 18:41
CREMONA - I tiranti dell’antisismica attraversano due aule alla media Virgilio. Un enorme tubo sospeso fra i banchi come testimoniano le foto scattate da Fabio Perrone docente della media Virgilio che per raccontare lo stupore per i lavori che stanno interessando da un anno lo stabile di via Trebbia chiama in causa il recente premio ricevuto da Giorgio Palù in Svezia per la progettazione della Queen Silvia Concert Hall di Stoccolma, la sala concerti intitolata alla Regina Silvia, moglie di Re Carlo XVI di Svezia.
E aggiunge Perrone: «Ma dalla più che meritata standing ovation e dal conferito premio all’architettura italiana non si può che tornare con i piedi per terra ed osservare la restituzione di 2 delle 6 aule del primo lotto della scuola media Virgilio dopo l’attuazione degli interventi antisismici. Interventi sacrosanti, ben inteso, che hanno ricevuto un finanziamento di 5 milioni di euro ( 4.990.968,56 per la precisione). Lo stupore di alunni e docenti nel rivedere alcuni giorni fa le classi è stato massimo perché i nuovi elementi architettonici non hanno nulla a che vedere con gli studi del Beaubourg di Renzo Piano, Gianfranco Franchini e Richard Rogers e che, nelle aule della Virgilio, sottraggono spazio, rendono quantomeno problematica la circolazione interna alle classi con un effetto estetico complessivo decisamente discutibile, che varia a seconda della sensibilità dell’osservatore».
E prosegue il docente: «La domanda che si desidera pubblicamente rivolgere agli Ordini professionali cremonesi degli Architetti e degli Ingegneri è semplice: senza voler a tutti i costi aspirare a premi e riconoscimenti, il progetto antisismico pensato e realizzato per la Scuola Media Virgilio di Cremona poteva trovare un equilibrio diverso tra il consolidamento strutturale e la fruibilità degli spazi interni che sono stati progettati negli anni Sessanta per i ragazzi di età scolare compresa tra gli 11 e i 14 anni?».
Conclude il professore: «Forse la domanda resterà senza risposta, o forse no. Poco cambia. Val certamente la pena, invece, compiere una riflessione collettiva a fronte di un investimento – lo si ribadisce – pari a 5 milioni di euro, e soprattutto su ciò che la generazione contemporanea sta lasciando a quella più giovane, sulle condizioni e sulla fruibilità dei contesti scolastici».
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