L'ANALISI
09 Novembre 2024 - 17:00
CREMONA - Un fumo bianco usciva dalla zona caldaia, una percezione di cloro – dichiarata da qualche studente con le aule al terzo piano – e la decisione del preside Daniele Pitturelli di mandare tutti a casa. È successo oggi nella succursale dell’Anguissola, l’ex media Campi in via Palestro, alle 11,30, quando a dare l’allarme sono stati i ragazzi che hanno visto uscire dalle porte della zona caldaia un denso fumo bianco.
Un po’ di panico iniziale, ma poi la freddezza ha avuto la meglio, appunto perché, «sentiti i tecnici della Provincia, responsabile dell’edilizia scolastica – racconta il preside Pitturelli (nella foto in basso), reggente all’Anguissola fino a lunedì – ci hanno assicurato che non c’era alcun pericolo. Ma abbiamo preferito far terminare le lezioni un’ora prima. Non si è trattato di una evacuazione della scuola, ma di una misura previsionale, vista la preoccupazione dei più. Per non rischiare abbiamo preferito concludere in anticipo le lezioni».
Il preside gioca sui distingui lessicali, ma allo stato dei fatti alle 11 e 30 l’ex Campi era un brulicare di ragazzi con le professoresse che si chiedevano dove fare lezione, se dare il liberi tutti oppure trovare un’alternativa per proseguire a far scuola. «Non appena ho avuto la conferma dal dirigente, abbiamo detto ai ragazzi che le lezioni erano terminate – spiega la vice Anna Soldi -. Mi sono confrontata col preside e abbiamo deciso di sospendere le lezioni. I ragazzi sono usciti dalle classi senza dimostrare panico, li abbiamo tranquillizzati, dicendo loro che la decisione era del tutto nata da uno scrupolo precauzionale. Abbiamo preferito non rischiare, malgrado le rassicurazioni dei tecnici dell’amministrazione provinciale».
Campanella anticipata e rischio evitato. I ragazzi escono a gruppi, ordinati, i volti non tradiscono una particolare preoccupazione, anzi c’è la soddisfazione per un’uscita anticipata, ma certo un po’ di paura c’è stata. «Abbiamo visto salire un fumo bianco dal basso, noi siamo al secondo piano e subito lo abbiamo riferito alla prof che ha interrotto la spiegazione e ci ha fatto uscire dall’aula – racconta una studentessa -. Pian piano siamo scesi al piano terra e abbiamo atteso di sapere cosa fare». Stessa incertezza e stessa urgenza di mettere in sicurezza i ragazzi anche da parte delle docenti del liceo Aselli che nella succursale presso l’ex Campi occupa il terzo piano con alcune classi.
«Eravamo in palestra e poi ad un certo punto abbiamo visto tutti uscire da scuola. Abbiamo chiesto alla professoressa che cosa stesse succedendo – racconta uno studente -, lei ci ha spiegato della caldaia. Siamo saliti velocemente a prendere le nostre cose in classe e c’era un caldo incredibile. Poi ci hanno detto che dovevamo stare in cortile». E nel frattempo c’è chi si chiede: «Che facciamo. Io li porto in palestra, su ragazzi seguitemi. Aspettiamo il preside e cerchiamo di capire», dice una docente dello scientifico raggruppando i suoi grandoni.
Sul volto dei ragazzi il sorriso per questo imprevisto stempera la tensione e rende tutto più leggero. Alberto Ferrari, preside dell’Aselli, arriva di corsa, s’informa sull’accaduto, va a dare un’occhiata al locale caldaie e poi dice, nell’atrio dell’ex Campi: «Ragazzi tutti a casa, e scoppia un boato. Tranne la classe della professoressa Torrisi che continua a far lezione». Un momento di gelo, e poi il sorriso che fa tirare un sospiro anche alla classe quinta che conquista più leggera l’uscita. Non tutte le evacuazioni vengono per nuocere.
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