Dai piccoli coperte colorate per donare un caldo abbraccio

SOSPIRO - Coperte colorate e vivaci per donare un caldo abbraccio a chi è in difficoltà. Nei giorni scorsi alcuni bambini sospiresi con le loro insegnanti di catechismo del gruppo Rut hanno visitato la sede della San Vincenzo De Paoli di Cremona per donare coperte confezionate da loro e dai tanti volontari e per riflettere sulla condizione di chi si trova in difficoltà. Un’iniziativa voluta e preparata dalle catechiste per sensibilizzare i più piccoli, ma non solo, sul tema della povertà e della marginalità sociale. «È già da un po’ di tempo che pensavamo a questa iniziativa – spiega una delle catechiste, Maria Teresa Ripari - Abbiamo pensato di farci trovare pronti per questo inverno e poter aiutare chi ha bisogno: un gesto che porta i bambini, ma anche noi grandi, a riflettere su tematiche importanti come la povertà, la marginalità sociale e l’inclusività».

Sono state consegnate oltre venti coperte quasi tutte realizzate a mano dalle signore che hanno aderito all’iniziativa «tramite un semplice passaparola» e confezionate dai bambini che hanno accompagnato il dono con un biglietto ed un pensiero scritto da loro. «In poco tempo si è creata una rete solidale incredibile, ho contattato amiche del paese e non solo, ex colleghe, tutte pronte a dare una mano nel realizzare all’uncinetto o ai ferri quadrati di calda lana. Li abbiamo poi uniti tutti per formare delle calde e coloratissime coperte che i bambini hanno portato in dono ai più bisognosi».

Ogni coperta era composta da più di 60 quadrati 15x15 uniti secondo la propria creatività. «Abbiamo cercato di unire i quadrotti in modo da formare disegni o sequenze di colori ben precise; abbiamo confezionato le coperte e i bambini hanno scritto un pensiero per i destinatari. La cosa che ci preme sottolineare è la rete solidale che si è creata e lo scopo di questa iniziativa fatta non solo per sensibilizzare i nostri bambini sulle condizioni di povertà di tante persone, ma anche per dare un po’ di calore a chi nella vita ne ha ricevuto troppo poco».

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