L'ANALISI
16 Novembre 2024 - 14:30
Il palazzo avvolto dalle impalcature visto dal cortile
CREMONA - Palazzo Duemiglia, via Brescia. Fuori i ponteggi ‘impacchettano’ lo storico ex municipio di quella che fu una frazione di Cremona, dentro fervono i lavori. L’edificio, dove negli anni sono state ricavate anche delle case di edilizia popolare poi abbandonate, è destinato a diventare la ‘Casa delle associazioni’, una sorta di quartier generale del variegato e ricco mondo del terzo settore cremonese.
«Palazzo Duemiglia è un tesoro per ciò che rappresenta per la storia politica di Cremona e lo è per le bellezze che custodisce tra le sue mura – spiega entusiasta l’assessore all’Urbanistica e Opere pubbliche, Paolo Carletti mentre spalanca il portone del cantiere –. Restituirlo alla città e farne la casa delle associazioni è un passaggio importante e significativo, perfettamente in linea con le inclinazioni dell’ultimo sindaco di Duemiglia: Attilio Boldori».
Stando alle previsioni dei tecnici comunali i lavori dovrebbero essere completati entro l’inizio dell’estate, «ma in questi casi bisogna andarci cauti – dice l’architetto Giovanni Donadio, dirigente del settore programmazione progettazione, esecuzione e manutenzione del Comune di Cremona – stiamo procedendo spediti ma quando si lavora su un edificio storico e di pregio come questo ogni intervento è una scoperta. La soprintendenza è giustamente molto rigorosa e l’impresa edile è molto efficiente nel trovare soluzioni di compromesso tra conservazione e messa in regola».
Il compito dei tecnici è infatti quello di coniugare gli interventi necessari per la messa in sicurezza con il restauro degli elementi storici del palazzo, completamente in muratura, dove trovava spazio il municipio dell’antica frazione alle porte della città: «Nel 1920 poi – spiega Carletti – Duemiglia venne unita al Comune di Cremona per merito di Attilio Boldori, che ‘in cambio’ ottenne la costruzione di scuole elementari nei sobborghi della città. Al primo piano è ancora riconoscibile la sala del Consiglio comunale, con un’imponente soffitto a cassettoni».
La soprintendenza ha deciso, in tal senso, di non disporre nemmeno l’intonacatura della facciata esterna per preservare i mattoni a vista. «Siamo di fronte a un intervento complesso, non c’è dubbio – continua Donadio che elenca i fronti aperti della ristrutturazione –. Va completato il miglioramento sismico, le fondazioni devono essere consolidate con l’inserimento di micropali, va rifatta da capo l’impiantistica e bisogna consolidare le volte. Quando lavorando scopriamo qualcosa, in edifici ricchi di storia e stratificazioni come questo, è sempre una buona notizia. Trovare il compromesso per valorizzare l’originale e portare a termine i lavori necessari è quel che d’altronde rende stimolante il nostro lavoro».
Un esempio viene dalle labirintiche cantine del palazzo dove, per accedere con i mezzi da lavoro, è stato necessario scavare una rampa nel cortile interno. «Qui sotto abbiamo trovato uno spesso strato di terra e, scavando, è emerso un locale ghiacciaia davvero particolare. Certo andrà preservato e bisognerà trovare un modo per piantare comunque i micropali di consolidamento». Allo stesso modo ai piani superiori i locali dovranno essere adattati alla planimetria attuale: «C’è già una determinazione geometrica ben definita, con muri portanti sui quali non potremo intervenire».
Le stanze, dunque, saranno quelle che si possono vedere già oggi, non troppo dissimili da come dovevano apparire ai cittadini e agli amministratori di Duemiglia: addirittura le antiche ricoperture in giunchi secchi verranno minuziosamente restaurate e ricollocate. «Anche i pavimenti sono una sfida: in alcuni punti, al mutare dei gusti dell’epoca, le piastrelle di cotto sono semplicemente state ricoperte da un’altra pavimentazione. Interverremo da sotto per non rovinare l’edificio ma stabilizzarlo al tempo stesso». L’opera, dal costo complessivo di oltre 6 milioni di euro, è stata finanziata con fondi europei e comunali e rientra nel piano di riqualificazione del patrimonio storico ed edilizio della città.
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