L'ANALISI
16 Novembre 2024 - 05:20
Maria Luisa Pellizzari è il commissario straordinario del Governo che si occupa delle persone scomparse
CREMONA - Nei primi sei mesi di quest’anno nella nostra provincia sono state presentate 51 denunce di scomparsa. Erano state 35 nello stesso periodo del 2023. L’incremento locale va controcorrente, perché nel resto d’Italia si registra, per la prima volta, un calo: da gennaio a luglio gli scomparsi sono stati infatti 11.694, il 10% in meno di un anno fa. I dati sono stati forniti al Viminale dal commissario straordinario del Governo, Maria Luisa Pellizzari. La quale ha sottolineato che anche gli indici di ritrovamento sono in netto miglioramento rispetto al passato: sono passati dal 48% al 57%.
A Cremona più della metà delle persone al centro delle denunce è stata ritrovata: nei primi sei mesi del 2024 sono stati chiusi 32 casi, di cui uno purtroppo con il ritrovamento del corpo senza vita. Restano invece 19 i casi ancora aperti e senza risposta: bambini o adulti svaniti letteralmente nel nulla, di cui non si ha più traccia. Nell’intero 2023 erano stati ben 69.
Oltre il 60% delle denunce di scomparsa presentate riguarda maschi, per lo più italiani (55,7%). Resta predominante il preoccupante fenomeno della scomparsa di minori, perché in Lombardia il 67,1% delle denunce di scomparsa riguarda bambini o ragazzini. Il 28,3% riguarda, invece, persone da 18 a 65 anni e il 4,7% riguarda over 65. Circa gli stranieri, la maggior parte delle denunce interessa cittadini di nazionalità tunisina e il fenomeno sarebbe per lo più da ricondurre a rientri in patria di minori senza che vi sia la volontà di entrambi i genitori.
«Si evidenzia un leggero aumento delle denunce di scomparsa per quanto riguarda i cittadini italiani – ha sottolineato Pellizzari –, verosimilmente frutto delle intense campagne informative sulla necessità di denunciare tempestivamente l’allontanamento di una persona, ed un’importante diminuzione delle denunce relative ai cittadini stranieri. Il dato risulta ancora fluttuante e condizionato dalle politiche migratorie».
Il commissario del Governo si occupa anche del ritrovamento di cadaveri non identificati. Su suolo cremonese quest’anno se ne è aggiunto uno: si tratta del corpo di un uomo, apparentemente di giovane età, rinvenuto il 4 luglio nel fiume Adda alla centrale Edison e ancora oggi senza nome. Va ad aggiungersi ad altri tre casi irrisolti: quello che riguarda un giovane ritrovato sulla strada statale Bergamina ad Agnadello il 24 agosto 2022; una donna rinvenuta nel fiume Po a Spinadesco il 20 dicembre 2014 e un uomo trovato sempre nell’Adda, a Crotta, il 15 giugno 2010. Al Viminale è stato spiegato che è in corso l’aggiornamento del registro cadaveri non identificati e a breve sarà possibile provvedere alla pubblicazione on line dei dati, comprensivi dei riferimenti all’eventuale raccolta del Dna.
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