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Ponte di via Cadorna chiuso 6 mesi, lavori al via nell'estate 2026

Il Comune punta sul consolidamento ‘rapido’: la metà del tempo rispetto all'anno di cui si era sempre parlato. Spesa stimata di cinque milioni di euro, da finanziare tramite mutuo

Stefano Sagrestano

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stefano.sagrestano@gmail.com

15 Novembre 2024 - 16:49

Ponte di via Cadorna chiuso 6 mesi, lavori al via nell'estate 2026

L’assessore ai Lavori pubblici Giorgio Pagliari, il sindaco Fabio Bergamaschi e il delegato comunale al Bilancio Giuseppe Bellandi durante la presentazione delle opere. Dietro il ponte di via Cadorna

CREMA - Sei mesi di chiusura al traffico, invece dell’anno di cui si era sempre parlato, con avvio del cantiere nell’estate 2026. E la prospettiva — ha assicurato l’assessore alle Opere pubbliche Giorgio Pagliari — che i lavori siano sufficienti a garantire «l’ottimale tenuta del ponte di via Cadorna per i prossimi cento anni, dopo che ha resistito negli ultimi 122, ovvero da quando è stato costruito». Cinque milioni di euro la spesa stimata, da finanziare tramite mutuo.

Un cambio di rotta sul manufatto, che significa abbandonare definitivamente quella che Pagliari ha definito una riqualificazione «taglia e cuci, su cui si erano spese due ipotesi di intervento negli anni passati. In realtà queste manutenzioni, d’importo complessivo inferiore, avrebbero poi richiesto interventi continui nel corso dei decenni successivi. Con la nuova soluzione, di cui è allo studio il progetto preliminare, non sarà così. Non significa quindi un raddoppio della spesa rispetto al passato. L’operazione che stiamo studiando prevede il mantenimento integrale delle due spalle, la sistemazione delle pile di sostegno e un impalcato migliorativo, recuperando alcuni pezzi storici».

L’assessore ha presentato il nuovo cronoprogramma dell’intervento, nel corso della conferenza stampa dedicata al piano delle opere pubbliche, convocata ieri in municipio. Con lui il sindaco Fabio Bergamaschi e l’assessore al Bilancio Giuseppe Bellandi. Entro fine mese, il progetto preliminare passerà al vaglio della Soprintendenza. «Se, come pensiamo, avremo il via libera, potremo dare il via alla progettazione che avverrà nella prima parte del 2025», ha precisato il sindaco.

«I costi al momento sono solo una stima — ha proseguito Pagliari — abbiamo inserito nel triennale cinque milioni di euro, ma è evidente che siamo in fase di studio e dunque potrebbero esserci variazioni. Da non dimenticare poi che, in fase di gara d’appalto, ci sarà uno sconto». La spesa, rispetto a quanto preventivato negli anni scorsi (si era arrivati a ipotizzare due milioni di euro) sarà più alta, ma oltre al vantaggio che l’intervento garantirà l’assenza di manutenzioni per decenni, secondo il Comune il gioco vale la candela principalmente per la riduzione dei disagi ai cremaschi.

«Dimezzando i tempi di chiusura del ponte, è evidente che tutti ne beneficeranno — hanno sottolineato Bergamaschi e Pagliari — la soluzione taglia e cuci avrebbe bloccato la città per 12 mesi. Con questo nuovo progetto ridurremo i tempi di stop del transito sul ponte almeno del 50%. Merito della procedura con la quale si svolgeranno i lavori. L’impalcatura da sostituire verrà infatti costruita in officina e poi montata in cantiere». La chiusura ingloberà il periodo estivo 2026 per arrecare meno disagi al traffico. «L’intervento è sicuramente oneroso, ma il mutuo sarà spalmato su 30 anni, significa 166mila euro ogni 12 mesi — ha concluso Pagliari —: una spesa assolutamente sostenibile». E dei sei mesi in meno di blocco del transito beneficeranno anche i commercianti e le altre attività economiche di San Bernardino e Castelnuovo.

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