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CREMONA. GUARDANDO IL TORRAZZO

È l’ora sbagliata... Ecco cosa accade al grande orologio

La spiegazione di Maianti, ex temperatore del Divizioli. Don Gaiardi: «La lancetta deve fare il giro del quadrante»

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

09 Novembre 2024 - 05:15

È l’ora sbagliata... Ecco cosa accade al grande orologio

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CREMONA - «Il tempo è fuori squadra. E io sembra che sia nato per rimetterlo in sesto».

Servirebbe proprio il principe Amleto per mettere in sesto l’orologio del Torrazzo, che da qualche tempo sembra aver perso la proverbiale e secolare precisione. Ieri alle 14,30, ad esempio, la grande lancetta segnava le 18,30. A segnalare l’errore, da qualche tempo, sono anche i turisti. E così ha fatto Mario Margotti con una lettera, pubblicata nella rubrica SpazioAperto del quotidiano La Provincia.

«Ho notato che indicava le 14 mentre erano le 11,30. Egualmente le lance del Sole e della Luna sono fuori fase».
In merito Alessandro Maianti, fino a qualche tempo fa responsabile della regolazione del grande orologio meccanico di Francesco Divizioli, osserva: «È un peccato che accada questo — spiega —. Il più grande orologio astronomico del mondo non merita questa disattenzione. Il motivo per cui è fuori sesto è dovuto al cambio di stagione e all’influenza che il cambio di temperatura ha sul pendolo. In seguito agli sbalzi di temperatura il pendolo in autunno e inverno si accorcia di un decimo di millimetro e questo basta per fare aumentare la sua oscillazione. Questo comporta che ogni ora accumuli un quarto d’ora in più. Questa è la spiegazione per cui da qualche tempo l’ora che segna è ben lontana da quella reale». Maianti non nasconde una certa preoccupazione per il meccanismo cinquecentesco dell’orologio, un vero capolavoro di meccanica e precisione.

«Il rischio è che il meccanismo si inceppi e si danneggi: ho visto che l’hanno oliato, ma non basta. Come non basta caricarlo di giorno in giorno, questo problema richiede un altro tipo di intervento».
Mentre Maianti parla, si sente un suono di campane: «Sono sulla torre campanaria di Trigolo, mi sto occupando dell’orologio», specifica Maianti.

La versione offerta da don Gianluca Gaiardi, responsabile dei Beni culturali della Diocesi, guarda al problema in una prospettiva di imminente risoluzione: «Oggi, chi è incaricato di caricare quotidianamente l’orologio è Andrea Tinelli, che si occupa anche della biglietteria — afferma —. Serve tempo perché le lancette dell’orologio tornino all’ora esatta. Le lancette devono fare il giro delle 24 ore».

Insomma, a sentire don Gaiardi è solo questione di tempo: di ore. E sembra una spiegazione quasi lapalissiana. Sta di fatto, però, che per ora il grande orologio non racconta più il correre del tempo: è fuori squadra, direbbe appunto il principe di Danimarca per voce di William Shakespeare. Così, in attesa che migliaia di turisti invadano la città per la Festa del Torrone, la speranza è che il grande orologio si metta in sesto e torni a scandire minuti, ore e susseguirsi delle stagioni con la precisione che lo caratterizza da oltre cinquecento anni. L’orologio astronomico del Torrazzo venne installato nel 1583 da Francesco Divizioli in sostituzione di uno più antico e in seguito alla Riforma Gregoriana del calendario. Il meccanismo perfettamente funzionante è quello originale e viene caricato a mano ogni singolo giorno. Il quadrante è stato più volte ridipinto e la versione attuale risale al 1970. Lo splendido e particolare orologio astronomico del Torrazzo si trova inusualmente in basso. Di solito la posizione degli orologi era molto più alta.

Il quadrante è contornato da una cornice in rame sbalzato, larga 80 centimetri, e il diametro dell’orologio è di 8,44 metri. È stato eseguito su progetto e calcoli da Leani, seguendo il bozzetto in scala 1 a 10 e cartoni al naturale dal pittore Mario Busini e dallo scultore Piero Ferraroni coadiuvato dal fratello Vincenzo. Le lancette indicano le ore, le fasi lunari, i mesi, le costellazioni e i segni zodiacali. La quarta lancetta compie un giro completo ogni 18 anni e tre mesi e, quando si sovrappone a quelle del Sole e della Luna, significa che è in atto una eclissi. Un autentico capolavoro di ingegneria.

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