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MONTICELLI D'ONGINA. SCUOLA

«Le aule? Anche nei negozi sfitti»

Mozione del consigliere di minoranza Tosoni per affrontare il problema degli spazi scolastici

Elisa Calamari

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08 Novembre 2024 - 18:08

«Le aule? Anche nei negozi sfitti»

MONTICELLI - Mentre continua la protesta dei genitori delle medie (da lunedì i figli non frequentano le lezioni di un professore) la minoranza consiliare interviene sul problema spazi: la mancanza di laboratori, danneggiati dagli incendi dolosi di un anno fa, si fa sentire. E per sopperirla il gruppo 'Monticelli attiva', attraverso una interrogazione che ha come primo firmatario Davide Tosoni, propone una sorta di scuola diffusa sfruttando anche i locali commerciali sfitti del centro storico.

«La situazione della scuola rimane sofferente, specialmente per quanto riguarda gli spazi dedicati alla didattica - è la premessa -. La chiusura dei laboratori del piano interrato dopo l’incendio del 25 settembre 2023 ed il mancato ripristino degli stessi, limita ulteriormente gli spazi per mantenere l’offerta formativa dell’istituto. Il protrarsi per oltre un decennio della convivenza forzata degli alunni della scuola primaria e secondaria, inoltre, rischia di produrre un clima di rassegnazione inducendo chi ha maggiori possibilità di spostamento a migrare verso altri plessi scolastici alimentando una spirale negativa per Monticelli».

I lavori necessari a seguito dei roghi hanno fatto sì che la scuola potesse riaprire in sicurezza ed in tempi ragionevoli. Ma trascorso il momento più concitato di ripristino degli impianti, secondo la minoranza si rende necessario ripristinare le condizioni per una regolare attività didattica «ed è necessario recuperare le attrezzature e i materiali non intaccati e opportunamente accantonati».

Nell’interrogazione proposta da Tosoni viene sottolineato che si tratta di beni inventariati (tra cui macchine da scrivere, computer e attrezzature del laboratorio d’artistica) e dunque viene chiesto se sono ancora a disposizione dell’istituto e dove sono allocati. Tra il materiale spostato c’erano anche i mosaici realizzati dal professor Carlo Vecchia, «patrimonio significativo per la nostra comunità tant’è che erano sistemati nei locali del seminterrato i cui laboratori erano stati intitolati al medesimo prof: ora dove si trovano e in quale stato sono?».

Infine le proposte: a sindaco e giunta viene chiesto «di adoperarsi per trovare una sistemazione alternativa ai laboratori didattici essenziali per stimolare creatività e apprendimento e considerato che gli studenti già si spostano all’esterno dell’edificio scolastico per le ore di motoria e per la mensa, che in centro paese ormai ci sono diversi locali dismessi dalle attività commerciali le cui vetrine vuote non giovano al decoro urbano, questi potrebbero ben prestarsi per un modello di scuola diffusa». Riqualificando gli spazi presenti, potrebbe essere coinvolta la comunità attraverso percorsi didattici diffusi sul territorio. Secondo la minoranza si tratterebbe di una soluzione temporanea nell’attesa di recuperare i laboratori del seminterrato, che comporterebbe un investimento limitato per l’ente ma darebbe «una risposta immediata ad una popolazione scolastica che da troppo tempo attende risposte».

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