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La maratona: Rosolo Orini a 69 anni lancia la sfida alle dune

L’ex direttore del centro natatorio comunale alla nona partecipazione alla Boa Vista Ultra Trail di 150 chilometri a Capo Verde

Dario Dolci

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09 Novembre 2024 - 05:05

La maratona: Rosolo Orini a 69 anni lancia la sfida alle dune

CREMA - Smettere? Nemmeno per sogno. Nemmeno a 69 anni. Accorciare il percorso? Non se ne parla, si perderebbe la finalità benefica. E infatti, quella di Rosolo Orini con la Ultramarathon di Capo Verde è una sfida che si rinnova. L’ex direttore del centro natatorio comunale è pronto ad affrontare per la nona volta i 150 chilometri da correre tra sabbia di dune e di spiagge, pietraie e sterrati. Della Boa Vista Ultra Trail, la maratona estrema che si correrà il 10 dicembre sull’isola di Boa Vista, nell’arcipelago di Capo Verde, Orini è ormai un veterano. Il runner sabbionese si sta preparando da mesi su terreni, che possano assomigliare a quelli che troverà sull’isola africana.

«Il fondo del percorso — racconta — è vario e impervio. Allenarsi sull’asfalto vorrebbe dire avere i crampi. La gamba deve essere abituata ad altri terreni». L’obiettivo è di arrivare in fondo, cosa che non gli è riuscita nelle ultime partecipazioni, ma non è un assillo. «Parte della quota di iscrizione che versano coloro che corrono i 150 chilometri — spiega Orini — viene devoluta a un ospedale per bambini. Lo faccio per una buona causa, per ritrovare gli amici e per fare una settimana di vacanza. Se poi arrivo anche al traguardo, tanto meglio, altrimenti sarà stato bello e utile lo stesso».

Il tempo limite per portare a termine il percorso è di 40 ore. Ogni concorrente dovrà avere con sé: zaino, sacco a pelo, torcia, 10 spille da balia, bussola, telo termico, coltello, accendino, antisettico cutaneo, fischietto, specchio da segnalazione, alimenti per un minimo di 4.000 calorie, sali minerali, due bastoncini luminosi o luci posteriori. E ovviamente cappello e occhiali da sole. L’organizzazione darà a ciascun concorrente un road book e la cartina del percorso.


I partecipanti all’Ultra Trail saranno una cinquantina, tutti amanti dell’estremo. La corsa è dura e di solito al traguardo arrivano in meno di venti. Nelle precedenti partecipazioni, Orini in due occasioni ha dovuto ritirarsi, in altre due si è fermato a 75 chilometri. Quattro volte è arrivato al traguardo e il suo miglior piazzamento è il sesto assoluto in 25 ore, nel 2016. Ha sempre corso la 150 chilometri, ma si possono fare anche la Salt Marathon sulla distanza dei 75 o la Eco Marathon sui 42. Il percorso sono i runners a doverlo trovare, fermo restando che per la 150 chilometri ci sono 15 check point che occorre per forza attraversare; per il resto ci si può orientare da soli.

La corsa avviene praticamente in solitaria e in autosufficienza. I runners capoverdiani conoscono l’itinerario e sono avvantaggiati rispetto agli stranieri. Di notte è facile perdersi. «Ogni concorrente – spiega il cremasco – ha comunque un microchip, grazie al quale è individuabile». Insieme al caparbio ex dipendente comunale anche quest’anno ci sarà anche il 64enne Carlo Milanesi, presidente dell’Aperunning e gestore di un distributore di benzina in città. Lui, però, ha scelto di partecipare all’Eco Marathon di 42 chilometri. Una passeggiata.

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