L'ANALISI
08 Novembre 2024 - 05:15
CREMA - Un’indagine empirica, svolta sul campo andando locale per locale, per capire le abitudini e i comportamenti dei giocatori d’azzardo, in particolare di coloro che passano le giornate buttando soldi nei videopoker. Il Comune ha dato il via libera agli operatori della cooperativa Cosper di Cremona, che saranno in paese nelle prossime settimane. Si tratta di un progetto che si sviluppa a livello consortile, un’iniziativa del Comune di Crema, in collaborazione con Ats Valpadana, che si inserisce nel piano regionale di contrasto al gioco d’azzardo patologico (Piano Gap). Fra le azioni ci sono appunto la ricerca e l’approfondimento rispetto ai comportamenti dei giocatori.
«L’obiettivo è quello di accrescere la conoscenza del fenomeno a livello locale, non solo attraverso un’analisi di tipo quantitativo ma anche attraverso un lavoro qualitativo» si legge nel progetto. Gli operatori saranno in paese, nei bar e negli altri esercizi pubblici dove ci sono le slot. Seguiranno alcune regole: «Non interagiranno direttamente con i frequentatori e i locali eletti quali contesti di ricerca non verranno citati in modo espresso e si farà semplicemente riferimento al numero complessivo di luoghi osservati e la tipologia degli stessi».
L’adesione al progetto interessa ovviamente anche gli altri comuni dell’area cremasca, a partire dalla città. L’indagine, che si profila non di breve durata, riguarderà dunque decine di centri del territorio. Secondo gli ultimi dati disponibili, l’identikit del giocatore medio d’azzardo a Crema è quello di un maschio di età compresa tra i 35 e i 70 anni, che spende mediamente oltre 2.000 euro l’anno, entra nei locali da solo, non tende a interagire e preferisce giocare in solitudine. Utilizza soprattutto slot machine oppure scommette. Questo profilo era emerso tre anni fa, a conclusione della prima indagine empirica nel distretto socio sanitario cremasco, portata avanti sempre da operatori della cooperativa Cosper di Cremona.
Adesso è il momento di aggiornare dati e riferimenti. All’epoca erano stati mappati 56 tra centri scommesse e locali pubblici che ospitano macchinette, videopoker e rivendite di Gratta & vinci: 11 quelli che erano risultati pericolosamente vicini alle scuole e ad altre strutture frequentate dai giovanissimi, ad esempio gli oratori. Uscendo dalla città risultava sensibilmente inferiore la spesa del giocatore medio, pari a 883 euro ogni 12 mesi. Sempre in stragrande maggioranza uomini e con predilezione per le newslot (macchinette che accettano solo monete).
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