Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

L'INTERVISTA

Jeffery Deaver a Crema, orologiaio del thriller

L'autore martedì sera in sala Pietro da Cemmo presenterà il suo nuovo romanzo: «Trama criminale sullo sfondo di una New York lacerata dalla disparità economica»

Riccardo Maruti

Email:

rmaruti@laprovinciacr.it

03 Novembre 2024 - 05:20

Jeffery Deaver a Crema, orologiaio del thriller

Jeffery Deaver - © Basso Cannarsa. A fianco, la copertina del nuovo romanzo

CREMA - Da oltre trent’anni macina best seller distribuiti in 150 Paesi del mondo e tradotti in 25 lingue: il re del thriller Jeffery Deaver, 74enne della North Carolina con 50 milioni di copie vendute all’attivo, martedì alle 21 sarà in sala Pietro da Cemmo con Giordano Formenti per presentare ‘La mano dell’Orologiaio’, romanzo fresco di stampa edito da Rizzoli. Nella sua nuova indagine, il criminologo Lincoln Rhyme — personaggio divenuto celeberrimo grazie alla trasposizione cinematografica de ‘Il collezionista d’ossa’ — si ritrova faccia a faccia con il suo più acerrimo nemico, l’Orologiaio, questa volta alla guida di un gruppo terroristico che promette di sabotare una gru ogni ventiquattr’ore — con effetti devastanti per la città di New York — se l’amministrazione cittadina non si deciderà a convertire alcune proprietà di lusso in alloggi sociali.

Signor Deaver, un’organizzazione estremistica russa mette sotto scacco la megalopoli simbolo della gentrificazione: uno spunto che racchiude una visione sociale e politica?
«Assolutamente sì. Quando scrivo non mi limito a raccontare una semplice storia criminale. Credo nell’importanza di trasmettere al lettore qualcosa di più profondo. Questa volta alla base della narrazione c’è il tema della disparità economica».

È lecito chiederle per chi voterà alle imminenti presidenziali?
«Senza dubbio per Kamala Harris. Reputo Donald Trump un essere umano spregevole, lui e il suo vice J.D. Vance rappresentano una seria minaccia per la democrazia americana».

Come l’Orologiaio, anche lei è un maestro degli ingranaggi, quelli narrativi. Qual è il segreto mai confessato della costruzione delle sue trame?
«Temo che la mia risposta risulterà deludente, perché non ho alcun segreto da rivelare. Agli allievi dei corsi di scrittura insegno poche, semplici regole: scrivete solo il genere di libri che vi piace leggere; pianificate con scrupolo quello che state per scrivere costruendo l’architrave della storia dall’inizio alla fine; riscrivete ciò che avete scritto fino alla nausea e poi riscrivetelo una volta ancora; ricordatevi che scrivete non per voi stessi, ma per i lettori».

Quanto è importante il suo passato da giornalista e avvocato nella conoscenza e nell’analisi dei meccanismi d’indagine delle forze dell’ordine? Coltiva contatti con detective e criminologi?
«Da giornalista ho imparato a esprimermi in maniera chiara e concisa, mentre l’esperienza da avvocato mi ha insegnato il valore del lavoro di ricerca, quello che ogni buon legale deve saper affrontare prima di presentarsi in tribunale. Ovviamente il mio passato mi ha permesso di entrare in contatto con numerosi membri delle forze di polizia».


Di recente ha dichiarato di aver modificato la sua scrittura per renderla più vicina ai modi e ai tempi comunicativi della contemporaneità. Che tipo di tecnica ha sviluppato?
«La gente legge sempre meno ed è sempre più sintonizzata su altre cose, in particolare trascorre il tempo guardando video in streaming. Quindi ho deciso di creare il mio ‘stile streaming’, rendendo la scrittura più rapida e incalzante. Nel tempo i miei libri sono diventati più corti, i capitoli più numerosi e i paragrafi più brevi. Inoltre faccio maggiore ricorso ai dialoghi, in linea con le esigenze dei lettori di questa epoca».

Lincoln Rhyme e Amelia Sachs formano una coppia inossidabile nella vita e nel lavoro: i suoi lettori possono aspettarsi, in futuro, qualche scossone nella perfetta routine dei due personaggi?
«Il mio obiettivo è tenere sempre alta la tensione a ogni livello. L’elemento criminale si innesta su uno sfondo socio-politico e si completa con quello che amo definire ‘metodo soap opera’, Per ora posso solo anticipare che presto Lincoln e Amanda si troveranno in seri guai personali».

Crede che ‘La mano dell’Orologiaio’ possa essere trasposto sul grande schermo? O forse è più adatto a una formula seriale come accaduto con ‘Tracker’, basato sul suo romanzo ‘Il gioco del mai’?
«I diritti di sfruttamento del personaggio di Lincoln Rhyme sono in mano alla casa di produzione de ‘Il collezionista d’ossa’, perciò non posso sapere che cosa accadrà. Posso però dire che sono soddisfattissimo del successo di ‘Tracker’: proprio oggi (ieri, ndr) ho scoperto che resta il contenuto televisivo più visto in assoluto dopo gli show a tema sportivo».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400