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CREMONA. IL SOSIA

«Io come Timothée, sulle orme di Chalamet»

Il 18enne Monguidi è la ‘controfigura’ della star hollywoodiana. E sogna di diventare regista: «Sto realizzando un cortometraggio dedicato proprio al super attore»

Riccardo Maruti

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rmaruti@laprovinciacr.it

02 Novembre 2024 - 05:15

«Io come Timothée, sulle orme di Chalamet»

CREMONA - Di nome fa Eugenio, ma per tutti è Timothée. Come Chalamet, attore protagonista di pellicole popolarissime come i due capitoli di ‘Dune’ firmati da Denis Villeneuve e ‘Chiamami col tuo nome’ di Luca Guadagnino. Perché Eugenio Monguidi, 18enne dai capelli mossi e gli zigomi alti, studente al liceo classico ‘Manin’, è quasi la controfigura cremonese della giovane star del cinema hollywoodiano: una somiglianza che lo ha convinto a partecipare, seppure a distanza, al contest per sosia organizzato al Washington Square Park di Manhattan.

Ma il legame con Chalamet non si limita all’affinità di tratti somatici. Per un doppio ordine di ragioni: Eugenio, da un lato, sogna una carriera da regista nel mondo del cinema e, dall’altro, deve proprio alla sua passione per l’attore newyorkese l’uscita «dal periodo più tormentato e complicato dell’adolescenza». Proprio per questo il 18enne di Cremona ha in cantiere uno speciale omaggio al suo ‘totem’: «Sto girando un cortometraggio intitolato proprio ‘Timothée’», annuncia Monguidi.

QUASI GEMELLI

Quando, un mese fa, a New York sono apparsi i primi volantini che promuovevano una gara per sosia di Chalamet, Eugenio ha iniziato a fibrillare. «All’inizio era tutto molto misterioso — racconta —. Sui social circolavano manifesti con una foto di Timothée e un QR Code con la promessa di un premio di 50 dollari. Poi si è scoperto che la competizione era frutto dell’iniziativa di un noto youtuber. Domenica scorsa alla gara si è presentata una marea di ragazzini. E mezz’ora dopo l’inizio, il vero Chalamet si è fatto strada tra i sosia nascondendosi dietro una maschera nera e un cappellino da baseball. Appena ha rivelato la sua identità, i fan sono andati in delirio».

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Anche Eugenio, a suo modo, era presente: «Ho inviato in piazza un ‘messaggero’ — racconta —, un ragazzo di New York che ho conosciuto sui social al quale ho chiesto di parlare un po’ di me durante il raduno. Mi è bastato esserci virtualmente». E, fra il serio e il faceto, aggiunge: «Se avessi potuto partecipare fisicamente, con ogni probabilità avrei vinto il contest». Ma il sogno di volare oltreoceano sulla scia di Chalamet non si esaurisce qui: «Nei giorni precedenti alla competizione ho avuto modo di entrare in contatto con alcuni sosia di Timothée, tra cui Reed Putman e Spencer DeLorenzo — dice Eugenio —. Così ho scoperto che un’agenzia americana sta effettuando dei casting per girare uno spot con un ‘doppione’ di Chalamet. E io, in un modo o nell’altro, proverò a proporre la mia candidatura».

CINEMA, AMORE MIO

Nel frattempo Eugenio è alle prese con le sue aspirazioni cinematografiche. «Nel 2022 ho partecipato al corso di cinema tenuto da Antonio Capra al cine-teatro Filo — spiega Monguidi —. Da grande, non ho dubbi, voglio fare il regista. Con il gruppo, affiatatissimo, di amici e collaboratori che si è creato durante il corso ho girato due cortometraggi. Uno di questi, in fase di post produzione, si intitola proprio ‘Timothée’. È il mio personalissimo tributo all’attore che mi ha cambiato la vita. Due anni fa ho attraversato un periodo di disorientamento e di profonda difficoltà. Grazie ai film e, soprattutto, ai ruoli di Chalamet ho saputo finalmente trovare me stesso. In più la somiglianza con Timothée mi ha permesso di conoscere tantissime persone e di stringere nuove amicizie».

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Timothée Chalamet è apparso a sorpresa al contest organizzato a Manhattan

Il corto vedrà la luce al più presto, assicura Eugenio: «L’estate scorsa ho completato il girato insieme ai miei sodali cinematografici. Il protagonista sono io, ma a dare voce alla mia recitazione muta sarà l’attore professionista Leonardo Giuliani, che ha accettato il ruolo di narratore fuori campo. Del gruppo di giovani artisti che hanno offerto il loro contributo all’opera fa parte anche Filippo Bodini, in arte Zerosyne, cantante che interpreta la canzone finale del corto, scritta sulla base musicale composta da mio fratello Giulio Monguidi, studente al conservatorio di Cremona, e registrata nello studio di Franc Pici. Sono molto orgoglioso del team allargato che sta facendo del suo meglio in vista dell’uscita di ‘Timothée’. Cremona è una città che a me ha dato tanto e che ha molto da offrire ai giovani. La locandina, tra l’altro, verrà realizzata da alcuni soci dell’Alac, l’associazione latinoamericana di Cremona. Cerco di pensare in grande». Già: in grande per diventare grande. E la release del cortometraggio chiuderà il cerchio di un autentico rito di passaggio. Quello che completerà la transizione all’età adulta nel segno del feticcio-Chalamet. Eugenio non lo confessa, ma è facile immaginare che la sua ambizione più grande sia quella di dirigere, un domani, dietro la macchina da presa, proprio il ‘suo’ sosia Timothée.

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