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GUSSOLA. IL CASO

«Stanchi e delusi, via da questo oratorio»

I volontari denunciano contrasti con il parroco: «Mancanza di sensibilità». Don Rota: «Preferisco non commentare, così evito di innescare ulteriori polemiche»

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

02 Novembre 2024 - 05:30

«Stanchi e delusi, via da questo oratorio»

GUSSOLA - Dopo due anni di intensa attività e riflessioni, i volontari dell’oratorio si congedano dalla comunità, affidando a un messaggio la decisione sofferta di interrompere il loro impegno. Non fanno nomi, ma è evidente che c’è dissenso con il parroco, don Roberto Rota. Il quale, interpellato, preferisce la via del silenzio: «Non dico nulla, preferisco non rinfocolare ulteriori polemiche».

«Da due anni a questa parte — dicono — abbiamo ripreso le attività in oratorio come volontari e abbiamo ridato vita al vero Grest, oltre che a diverse bellissime feste insieme a voi, ma oggi siamo convinti di non poter più procedere nel nostro percorso. Veniamo al punto: abbiamo portato avanti e realizzato tantissime iniziative grazie soprattutto a chi ci ha sostenuto e aiutato, a loro va il nostro grandissimo riconoscimento. Abbiamo però incontrato anche tantissime difficoltà di natura umana e burocratica che ci hanno impedito di affrontare con leggerezza e serenità le nostre proposte per la comunità. La cosa peggiore che abbiamo percepito è la mancanza di sensibilità nei confronti dei ragazzi e delle famiglie della nostra parrocchia a cui manca il sostegno di una guida che vada loro incontro e trovi o proponga soluzioni ai tanti problemi che affrontiamo quotidianamente e che partono dall’interesse verso il prossimo».

I volontari aggiungono una riflessione: «Per noi è stato difficile ragionare in un contesto in cui, al bene e al servizio che veniva offerto spesso è stata anteposta la questione economica. A noi non è mai interessata. Il nostro più grande investimento è stato la creazione di un gruppo di ragazzi e volontari che hanno gratuitamente donato il loro tempo per l’oratorio e che, purtroppo non hanno visto riconosciuti i loro sforzi e il tempo che hanno offerto, ma che, anzi, sono stati spesso criticati e contestati perché le loro scelte non seguivano determinate indicazioni o perché le loro proposte erano aperte a un pubblico ‘non meritevole’. Avremmo voluto poter investire nel nostro oratorio poiché sta diventando un luogo sempre più abbandonato dei giovani e dai ragazzi; abbiamo cercato, con diverse iniziative di riportare le famiglie in oratorio, creando momenti ludici e ricreativi ma si è trattato solo di fuochi di paglia».

Secondo i volontari, che ricevono la solidarietà e l’allineamento del gruppo di Borgolieto, «purtroppo è difficile far tornare l’oratorio un luogo di accoglienza e di gioco, ci sono tante, troppe barriere che limitano le persone e soprattutto manca il progetto condiviso per fare ciò che serve. Occorre senza dubbio un cambiamento per sopravvivere. Siamo stanchi delle tante litigate fatte per cercare di dare una scossa, non si va avanti con le parole. Per questi motivi crediamo di aver fatto quanto in nostro potere, ma di non poter più portate avanti questo ‘progetto’. Vogliamo lasciare il testimone a chiunque si senta di credere e portare avanti le iniziative dell’oratorio nei prossimi anni. Non sarà facile in questa situazione. Grazie ancora delle tante soddisfazioni che ci avete dato».

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