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Premiato al Quirinale, Matteo Severgnini torna a scuola: «Un’emozione indescrivibile»

Il 19enne, diplomato dal Racchetti-da Vinci, nominato Alfiere del lavoro dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «Il talento si può coltivare»

Dario Dolci

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31 Ottobre 2024 - 16:34

Premiato al Quirinale, Matteo Severgnini torna a scuola: «Un’emozione indescrivibile»

Elena Parolari, Claudio Venturelli, Matteo Severgnini, Maria Teresa Mascheroni e Francesca Duranti nella sede del liceo Racchetti da Vinci per festeggiare il riconoscimento ricevuto dall’ex studente

CREMA - Appena lo vedi, hai subito l’impressione che si tratti di un bravo ragazzo. Lo sguardo dolce, quasi intimidito da tanta popolarità improvvisa, il modo di parlare pacato, garbato, senza mai alzare i toni, neppure per esprimere la sua gioia e la sua soddisfazione. Che, ne siamo certi, sono grandi. Già perché non potrebbe essere altrimenti per chi soltanto due giorni fa è stato premiato al Quirinale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, col titolo di Alfiere del lavoro, sulla base dei risultati ottenuti in tutta la carriera scolastica.

Matteo Severgnini, 19enne ex studente della classe quinta D del liceo scientifico dell’istituto Racchetti-da Vinci, diplomatosi lo scorso mese di luglio, stamattina ha fatto ritorno a scuola per raccontare la sua esperienza e le emozioni vissute. Ad accoglierlo c’era il dirigente scolastico Claudio Venturelli con le collaboratrici Elena Parolari e Francesca Duranti e la docente responsabile delle eccellenze, Maria Teresa Mascheroni.

«Sono arrivato a Roma domenica — racconta l’enfant prodige — con i miei genitori. Lunedì, insieme agli altri 24 studenti premiati, abbiamo fatto la visita guidata alla Camera e al Senato. Martedì mattina, invece, siamo stati all’Agenzia spaziale europea di Frascati. Al ritorno in hotel ci hanno fatto una serie di interviste, mentre in serata c’è stata la cena di gala al collegio universitario Lamaro Pozzani. Mercoledì, poi, è stato il grande giorno in Quirinale». La medaglia d’argento e la pergamena gli sono state consegnate proprio da Mattarella, affiancato dal presidente dell’Associazione nazionale cavalieri del lavoro, Maurizio Sella.

«Quando mi ha stretto la mano — racconta Matteo — il presidente della Repubblica mi ha fatto i complimenti, poi mi ha chiesto del mio futuro e infine mi ha fatto gli auguri. È stata un’emozione fortissima per un momento unico. Il cerimoniale del Quirinale ha esaltato l’importanza del momento». Lo studente di Izano sapeva di essere candidato al premio, ma considerati i 3.500 concorrenti, essere scelto non era affatto scontato. «Diciamo che ci speravo per l’impegno e il rendimento scolastico avuto. Essere uno dei 25 premiati in Italia, uno dei due in Lombardia e il primo in assoluto del Racchetti-da Vinci mi regala felicità».

Catechista in parrocchia, musicista di clarinetto nell’orchestra Il Trillo ed ex tennista, Matteo è ora atteso all’università. «Ero indeciso tra Medicina e Fisica. Ho scelto la seconda all’università di Milano. Da grande vorrei fare il ricercatore, per soddisfare le mie curiosità». La gioia dello studente è stata condivisa dal dirigente Venturelli, che gli ha fatto dono di un libro: «Al di là del 100 e lode alla maturità, a distinguere Matteo è sempre stato il suo comportamento di estrema educazione. Nonostante potesse correre più avanti dei suoi compagni, ha sempre rispettato i tempi di apprendimento dei compagni. Già a 14 anni, si distingueva per la sua umanità e dolcezza nelle relazioni».

La chiusura è stata ancora del ragazzo che, invitato a mandare un messaggio ai coetanei, ha affermato: «La mia esperienza mi porta a dire, seguite le vostre passioni, ma metteteci tanto impegno, anche nelle materie che vi piacciono di meno. Il talento in parte è innato, ma si può coltivare. E seguite gli insegnanti: hanno un ruolo fondamentale».

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