L'ANALISI
30 Ottobre 2024 - 19:46
Andrea Guizzardi e il Tribunale di Cremona
CREMONA - A dicembre del 2019, l’avvocato li convocò in studio per la bella notizia: «Avete vinto la causa!». Vittoria contro la padrona di casa con risarcimento: 1.000 euro a testa, consegnati sull’unghia, in due buste, una a Maria, l’altra al suo convivente. Ai quali l’avvocato mostrò anche il pezzo di carta, la sentenza: intestazione e firma del giudice. E poiché «eravamo sotto Natale», la coppia regalò una pregiata bottiglia di vino rosso toscano al loro legale: l’avvocato Andrea Guizzardi. Mesi dopo, lo shock: la causa contro la proprietaria di casa l’avevano persa, la sentenza era ‘patacca’, falsa la firma del giudice, secondo l’accusa.
Maria e l’ex convivente, testimoni del pm, oggi hanno raccontato il loro caso al processo che vede Guizzardi accusato di aver fabbricato, tra il 2018 e il 2020, atti giudiziari falsi: sentenze, ordinanze, verbali di pignoramento. E di aver falsificato le firme a penna di undici magistrati, tra giudici togati, giudici onorari e giudici di pace, dei Tribunali di Cremona e di Milano, due ermellini della Cassazione. Senza guadagnarci un euro, però.
Atti «confezionati» per rassicurare il cliente di turno di aver vinto la causa oppure che la causa stava andando per il verso giusto, quando di cause nemmeno l’ombra. Guizzardi deve anche rispondere di patrocinio infedele: «Redigendo atti giudiziari falsi che successivamente consegnava ai propri assistiti, si rendeva infedele ai propri doveri professionali e arrecava nocumento alle parti da lui assistite innanzi all’Autorità Giudiziaria e segnatamente, li rassicurava sul buon andamento delle cause da lui patrocinate, quando in realtà tali cause non erano state instaurate o stavano avendo un decorso completamente diverso rispetto a quello da lui prospettato».
All’epoca, la coppia conviveva in un appartamento preso in affitto. In inverno la caldaia si era rotta, la proprietaria non si decideva a cambiarla «Eravamo al freddo, saltava la luce. Ci siamo indispettiti e per uno o due mesi non abbiamo pagato l’affitto. Ci siamo rivolti all’avvocato Guizzardi. ‘Faccio tutto io’. La causa è durata un annetto, lui ci teneva aggiornati. ‘Fra 3 mesi c’è l’udienza’», ha raccontato lei. Poi, la notizia della sentenza favorevole. «Nessun sospetto quando a giugno del 2020 siamo stati chiamati in questura».
E nell’ufficio della Squadra mobile che stava indagando sull’avvocato «abbiamo scoperto che avevamo perso», ha confermato l’ex convivente. Che la sentenza era ‘patacca’. «Mentre eravamo in Questura, davanti all’inquirente abbiamo fatto una telefonata in viva voce all’avvocato. Lui ci ha detto: ‘No, non è vero, poi eventualmente ci vediamo’». Guizzardi non lo hanno più visto: la coppia si è rivolta a un altro avvocato, con la proprietaria di casa hanno sistemato le cose. Si tornerà in aula il 29 gennaio prossimo.
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