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CREMONA. L'ALLARME

Bocconi killer: «Massima attenzione»

I consigli della veterinaria Mainardi: «Ecco cosa fare per proteggere il proprio cane»

Lucilla Granata

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redazione@laprovinciacr.it

29 Ottobre 2024 - 21:43

Bocconi killer: «Massima attenzione»

Nel riquadro Francesco De Luca

CREMONA - Due cani uccisi da bocconi avvelenati nel giro di pochi giorni nella zona del Parco Sartori e uno sopravvissuto per miracolo grazie all’intervento del veterinario per aver ingerito forse droga al parco del Vecchio Passeggio. Questa è la cronaca dell’ultima settimana a Cremona. Ed è allarme fra i proprietari dei cani. «Purtroppo — spiega la veterinaria Francesca Mainardi — è un problema che conosciamo bene. Hanno portato da noi proprio un cane di Acquanegra avvelenato pochi giorni fa. È un tema complicato da gestire. I veleni possono essere diversi e mescolati fra di loro. Anticrittogamici, pesticidi e altre sostanze danno, per esempio, una sintomatologia neurologica. L’animale comincia a essere strano. La sua andatura diventa anomala, manifesta tremori. Sintomi che iniziano dalla testa. Si vede l’occhio che fa fatica ad ‘accomodare’ e poi viene intaccato il sistema nervoso periferico. A quel punto il cane ha difficoltà a tenere la sua postura, ha defecazioni e urinazioni incontrollate, fino ad arrivare alle convulsioni. Altra forma di avvelenamento è quella con le esche composte da veleno per i topi. Possono essere sparse nell’ambiente o mescolate a bocconi appetibili. Queste provocano danni a carico della coagulazione del sangue, emorragie interne. Il proprietario fa fatica ad accorgersene perché è un processo che parte dall’interno. C’è una perdita significativa del livello di emoglobina fino alla morte per asfissia conseguente alla perdita per anemia dei globuli rossi. In un caso che abbiamo trattato, il cane presentava vomito e perdita di sangue nelle urine e poi aveva emorragie. Se si sostengono gli esami adeguati in tempi brevi, si scopre subito l’avvelenamento e in questi con delle trasfusioni l’animale si può anche salvare. Raccomando la massima attenzione quando si va a passeggio a controllare se il cane mangia qualcosa. Spesso al momento non ci si preoccupa perché l’animale sta bene per un po’. I sintomi insorgono spesso da una settimana a 15 giorni dopo e lo si ritrova dalla sera alla mattina in anemia. Altro metodo tremendo è quello di inserire chiodi e pezzi di vetro o ami da pesca nei bocconi appetibili. Questi fanno lesioni gravi a livello gastroenterico a volte letali. I proprietari devono cercare di andare in zone dove non si utilizzino pesticidi e anche veleno per nutrie. Bisogna sempre tenere al guinzaglio il cane soprattutto in zone a rischio e se lo si libera, accertarsi da vicino cosa ingoi. Se si arriva tempestivamente dal veterinario, soprattutto nei casi di ingestione di anticoagulanti, l’animale si può comunque salvare, ma la cura migliore resta la massima attenzione e prevenzione».

Al di là del gesto ignobile e gratuitamente crudele di avvelenare un cane, che per altro può avere conseguenze tremende anche per dei bambini che giocano negli stessi spazi degli animali, è bene ricordare che l’articolo 544-bis del codice penale, stabilisce la pena della reclusione da quattro mesi a due anni per chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagioni la morte di un animale.

Nell’immediato comunque, è consigliato porre la massima attenzione durante le passeggiate nel parco Sartori, ma anche in tutte le altre aree verdi cittadine frequentate abitualmente dai possessori di cani. Controllare minuziosamente gli animali in presenza di cibo o sostanze sospette lasciate nell’erba. In ultimo, segnalare immediatamente alle autorità competenti, la presenza di eventuali esche, veleni o sostanze nocive.

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