L'ANALISI
28 Ottobre 2024 - 21:56
Nel riquadro gli avvocati Michele Tolomini e Marcello Lattari
SCANDOLARA RAVARA - Da almeno quindici anni, Arnaldo Badalotti e Lorenzo Busi sono i soci amministratori della società agricola Avigest, una delle aziende leader nel mercato della distribuzione delle uova. Entrambi oggi sono stati assolti ‘per non aver commesso il fatto’ dall’accusa di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Erano difesi dagli avvocati Michele Tolomini e Marcello Lattari che avevano chiesto e ottenuto l’assoluzione con formula piena, mentre il pm onorario, Silvia Manfredi, aveva sì chiesto di assolvere gli amministratori unici per insufficienza di prove. Il giudice depositerà la motivazione della sentenza entro 90 giorni.
La vicenda nasce il 14 settembre di tre anni fa, dal sopralluogo dei carabinieri nell’azienda agricola che per stare sul mercato, stava cambiando gli impianti, investendo 4 milioni di euro nelle voliere a messa a terra delle galline, sostituendole con le precedenti gabbie. Nel giorno del blitz, i carabinieri controllarono uno dei capannoni, il magazzino dove si stoccavano le uova e dove si erano sistemati i lavoratori egiziani, tutti dipendenti della System Poultry, azienda milanese che dalla Avigest aveva acquistato le vecchie gabbie per poi monetizzare, rivendendole sui mercati esteri.
I lavoratori dovevano quindi smontare le vecchie voliere, un lavoro che non si fa dall’oggi al domani. Così, erano stati alloggiati nel magazzino dove si stoccano le uova: le brande, i bagni con le docce, i fornelli per cucinare (se li erano portati loro). Se per chi aveva investigato, la Avigest aveva alloggiato i dipendenti della System Poultry «in una situazione degradante» nel capannone tra l’altro «privo di sufficiente ventilazione, con impianto elettrico non conformemente utilizzato e in cattive condizioni igienico-sanitarie», al processo è stato dimostrato come, al contrario, «il dormitorio fosse in regola».
Non solo. Per consentire il cambio di impianti, i capannoni della Avigest erano stati liberati: non c’era nemmeno una gallina delle 350mila, tutte già mandate al macello il 17 e il 19 agosto. Il ciclo dei due capannoni era chiuso, l’attività non era in corso. «I due amministratori non hanno sfruttato alcuna manodopera», ha evidenziato l’avvocato Tolomini, che l’arringa l’aveva aperta con una premessa, spiegando, in generale, che cosa significhi ‘attività di indagine’. «La Procura raccoglie, descrive un determinato fatto, una determinata storia, una determinata condotta. Quel fatto lo analizza, lo studia al fine di sostenere se siano ravvisabili elementi essenziali di indagine. L’attività di indagine dev’essere il più rigorosa possibile. Ed è tanto più efficace e veritiera nel momento in cui l’approccio sia rigoroso, neutro e imparziale».
Lasciata «in sospeso la premessa», Tolomini ha ricostruito i fatti, ossia che Avigest aveva «interrotto l’attività e si era organizzata per fare intervenire la System Poultry». Tra le due aziende «c’era stato un rapporto di mera compravendita con l’onere di smontaggio a carico della System Poultry — ha sottolineato l’avvocato Lattari —. Il locale? Va bene, non c’è la stanza singola, ma dalle fotografie sembra tutto fuorché degradante».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris