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IL CASO

L’Enel valuta se chiedere i danni

L’azienda replica a Pedrazzini (Navigare l’Adda). «Enorme rischio per la sicurezza»

Elisa Calamari

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25 Ottobre 2024 - 18:29

 L’Enel valuta se chiedere i danni

PIZZIGHETTONE - Ieri Carlo Pedrazzini del Consorzio Navigare l’Adda aveva scritto a Enel riservandosi azioni in merito all’affondamento della motonave Verdi allo sbarramento di Isola Serafini, la società elettrica però fa altrettanto: respinge ogni addebito (come già chiarito sul giornale) e anzi si riserva di intraprendere azioni legali contro il Consorzio, per i possibili danni subiti dalla diga a causa degli urti imputabili proprio al natante. In risposta alla pec di Pedrazzini, Enel ripercorre la vicenda ribadendo che alle 14.30 di martedì il battello «dopo aver imbarcato acqua, affondava e successivamente transitava a valle».

Non sono stati forniti chiarimenti in merito al dubbio sull’apertura delle paratoie, viene invece precisato che gli operatori della diga si sono adoperati per garantire la sicurezza dello sbarramento e l’incolumità pubblica sorvegliando continuamente l’imbarcazione e allertando dei potenziali rischi in caso di transito dell’imbarcazione. Enel inoltre puntualizza che durante eventi di piena ha il compito di gestire lo sbarramento garantendone l’efficienza e la sicurezza, e che nel bacino della diga di Isola Serafini è vietata la navigazione. Non solo: viene scritto che il transito incontrollato lungo il Po di imbarcazioni incustodite rappresenta «un enorme rischio per la sicurezza idraulica e l’infrastruttura nonché per l’incolumità pubblica sulle sponde del corso d’acqua».

Enel sostiene infine di non avere ricevuto alcun preavviso in merito alla deriva dell’imbarcazione andata poi a sbattere contro lo sbarramento e anticipa appunto che è in corso la verifica di eventuali danni subiti.

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