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SCUOLA E SICUREZZA

Ferrari preside ‘sceriffo’: furto sventato all’Aselli

Il dirigente insegue e fotografa il giovane che fugge via con due computer. Qualche ora dopo la refurtiva viene ritrovata da uno studente dello stesso liceo

Nicola Arrigoni

Email:

narrigoni@laprovinciacr.it

26 Ottobre 2024 - 05:15

Ferrari preside ‘sceriffo’: furto sventato all’Aselli

L’ingresso del liceo Aselli in via Palestro (foto d'archivio)

CREMONA - Ruba i computer della scuola, viene beccato dal preside, fotografato e lascia poi la refurtiva a poche decine di metri dal liceo, recuperata fortunosamente da uno studente. «Ho agito d’istinto, senza pensarci», confessa all’indomani Alberto Ferrari, preside del liceo Aselli, che si è visto a tu per tu con il ladro, lo ha inseguito, fotografato e pronto ad andare a denunciare il furto di due computer, salvo poi rientrane in possesso in maniera fortuita e provvidenziale dei due pc.

ferrari

«Stavo uscendo da scuola nel tardo pomeriggio, non appena ho inserito l’allarme è scattato — racconta —. Ho pensato che fosse stato un mio errore, poi con la coda dell’occhio ho visto una persona che usciva dall’edificio e ho cominciato a inseguirlo e chiedergli da dove venisse e come fosse entrato. Si è trattato di un momento, un istante. Ho agito d’istinto, senza pensare a possibili conseguenze».

Il commento arriva col senno di poi e a furto sventato per casualità e con un pizzico di fortuna. «Era un ragazzo di colore, ben vestito che parlava un italiano corretto — prosegue —. L’ho fotografato col cellulare, mentre fuggiva con una borsa con dentro qualcosa che poi ho scoperto essere due computer della scuola. Ora lo dico con leggerezza, ma quando mi ha visto che lo stavo fotografando mi ha detto: guardi che la denuncio. Mi è parso paradossale, ma ad un certo punto si è dileguato».

Un senso di rabbia e impotenza ha accalappiato il dirigente scolastico che prima di lasciare definitivamente l’edificio ha controllato che tutto fosse a posto, salvo poi ricevere in serata la telefonata da un docente che lo avvisava che un ragazzo aveva ritrovato i due computer sottratti qualche ora prima.

Lo studente dell'Aselli racconta così quanto è accaduto. «Io abito in via Bertesi e ad un certo momento il portinaio mi ha chiamato, dicendomi che fuori dall’ingresso di casa c’era una borsa con due computer. Aveva pensato che appartenessero a me e a mio fratello. Con noi abita anche mia zia che fa l’insegnante. Ho chiesto se fossero suoi, poi ho aperto i due Pc e ho visto che c’era il logo dell’Aselli, allora ho chiamato il professore di matematica, Silvano Gregori dicendogli di questo strano ritrovamento».

Tutto è bene quel che finisce bene ed ora il preside Alberto Ferrari e lo studente raccontano la cosa con sollievo e un po’ di stupore. «Il ladro in fuga ha restituito i computer, batterie comprese — conclude Ferrari —. È evidente che ha avuto tutto il tempo di prenderli e anche di usare una sacchetta in classe, di quelle utilizzate per tenere le scarpe da ginnastica. Siamo stati fortunati, ma certo si pone il problema della sorveglianza degli ingressi dell’intero edificio che condividiamo col Ghisleri. Da qualche tempo le scuole sono appetibili, non fosse altro che per le strumentazioni tecnologiche di cui si sono dotate con i fondi del Pnrr. Abbiamo avuto una gran fortuna a recuperare tutto, evidentemente una volta smascherato e fotografato si è sentito braccato e ha lasciato il bottino. Poi il caso ha voluto che lo facesse davanti a casa di un nostro studente». Ferrari chiude il racconto con un evidente sospiro di sollievo.

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