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LA STORIA

Dal Brasile a Cremona sulle orme di Stradivari

Diego Castro in città grazie ai Rotary per imparare l’arte della liuteria cremonese

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

25 Ottobre 2024 - 05:20

Dal Brasile a Cremona sulle orme di Stradivari

CREMONA - Siede fra legni e strumenti, al suo tavolo di lavoro nella bottega di Simeone Morassi, una delle prime ad essere aperte in città. Arriva da Campinas, vicino a San Paolo del Brasile con un solo desiderio: imparare il più possibile della tradizione liutaria cremonese. Diego Castro ha 29 anni, fa il liutaio di professione «mi sono formato in Brasile presso il conservatorio di Tatuì, mi sono specializzato con il liutaio Rudson Di Cavalcanti, prima ho lavorato sulle chitarre, poi ho voluto affrontare la liuteria per violini e me ne sono innamorato — racconta —. Ho aperto bottega nel 2017, ma mi sono reso conto che mi mancava qualcosa: dovevo imparare lo stile italiano e quello cremonese. Ho quindi aderito al progetto New Generation Service Exchange D2050 del Rotary che permette agli under 30 di fare esperienze lavorative in diversi Paesi del mondo».

Diego Castro al lavoro nella bottega di Simeone Morassi impegnato nella costruzione di un violino


«Il progetto di scambio, coordinato da Maria Laura Beltrami e da Giorgio Giambiasi, propone il modello exchange adottato per gli studenti, calibrandolo su giovani professionisti — spiega Simeone Morassi —. Il mio compito, in sinergia con la scuola di liuteria e la docente Riccarda D’Acquati, è quello di formarlo secondo la tecnica della scuola cremonese. Ha sgrossato le tavole, realizzato le bombature e le fasce siamo pronti a filettare. La scommessa è che Diego torni in Brasile a dicembre con un suo violino».

Diego Castro e Simeone Morassi con due violini 


Castro è ospite Elisabetta Ardigò e Francesco Puerari «che mi stanno facendo apprezzare Cremona, ho partecipato alla festa del salame, alla Maratonina, sto vivendo la vostra città — racconta —. Essere qui è veramente speciale per chi, come me, ama questo mestiere. Qui ti rendi conto di quanto la cultura e il mestiere che facciamo siano interconnessi, qui hai la possibilità di confrontarti non solo con una tradizione che dura da secoli, ma anche con centinaia di colleghi che arrivano da tutto il mondo. Ci sono le scuole tedesche, francesi, la liuteria cremonese ha qualcosa di speciale. Essere qui è veramente unico, ti permette di metterti alla prova e di crescere».

Simeone Morassi racconta: «Qui Diego sta realizzando un violino col metodo della forma interna, a scuola una viola usando la forma esterna. Ciò che sto cercando di passagli è lo stile italiano, la vocazione artistica ed estetica della nostra liuteria». E il giovane liutaio brasiliano dice: «Essere qui rafforza l’amore che ho per i violini e la musica».

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