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LA CAPITALE DEL VIOLINO

Liutai e musicisti uniti nella sfida ai mercati globali

Al via il percorso che mette a confronto gli eredi di Stradivari con Chiesa, Zosi e Greco

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

24 Ottobre 2024 - 05:15

Liutai e musicisti uniti nella sfida ai mercati globali

I liutai analizzano alcuni strumenti della collezione del Museo del Violino

CREMONA - La liuteria cremonese deve lavorare per essere quello che l’alta moda è per il pret à porter, altrimenti il futuro è a rischio. Per fare questo è necessario fare tesoro del passato per leggere e affrontare il presente, ma soprattutto per fare in modo che i grandi interpreti dell’archetto vedano, sempre più, nel saper fare liutario cremonese un unicum al mondo.

Da Music Shanghai i liutai — per voce del presidente del consorzio Antonio Stradivari, Giorgio Grisales hanno tratteggiato quello che sta succedendo: «Non illudiamoci. È andata bene, essere a Shanghai permette di avere rapporti con musicisti e commercianti dell’area asiatica, ma ci pone davanti anche a una realtà ormai ben chiara: i violini Made in Cina non sono più quelli di solo dieci anni fa — ha spiegato il presidente del consorzio —. Il rapporto qualità e prezzo si è fatto più stretto, soprattutto, la qualità si è alzata di molto, mantenendo prezzi spesso competitivi. Per questo è importante tutelare il nostro made in Cremona, l’identità della nostra liuteria, bisogna lavorare in questa direzione e non rinunciare alla nostra unicità».

Il direttore Antonio Greco proporrà un approccio vocale allo studio della fisica acustica nel violino 

È con questa prospettiva di costruire consapevolezza e futuro dell’eccellenza dell’alto artigianato liutario che il Piano di Salvaguardia del saper fare liutario cremonese avvia due percorsi, uno finanziato dal Ministero della Cultura dal titolo: ‘Conoscere la storia e capire il presente’ che chiude l’excursus storico dedicato alla storia della liuteria cremonese e l’altro dal titolo ‘Connect, learn and research’ che intende mettere a contatto i maestri liutai con i musicisti per offrire agli artigiani il punto di vista di chi i violini, viole e violoncelli li suona. Tale percorso è finanziato interamente da Regione Lombardia con uno stanziamento di 35mila euro.

«Con il percorso formativo Connect, learn and research si conferma come le istituzioni di Cremona possano lavorare insieme — afferma il sindaco Andrea Virgilio —. Le competenze di Fondazione Ponchielli e Fondazione museo del violino trovano nel percorso di incontro fra musicisti e liutai una loro importante realizzazione sinergica che dà conto di un sistema culturale e formativo di grandi potenzialità. Far incontrare liutai e musicisti vuol dire immaginare una liuteria contemporanea di altissima qualità».

Edoardo Zosi, docente al Conservatorio Monteverdi

L’assessore alla cultura Rodolfo Bona afferma: «Lo sguardo del Piano di Salvaguardia è rivolto a un orizzonte culturale e ampio che guarda la liuteria in prospettiva. Avere consapevolezza del nostr passato non è accessorio per operare bene nel presente. Al tempo stesso è importante costruire relazioni che possano essere utili ai nostri liutai, soprattutto nella direzione di rispondere con sempre maggiore consapevolezza e attenzione alle esigenze dei musicisti».

A entrare nel merito delle iniziative è Chiara Bondioni dell’Ufficio Unesco: «Con Conoscere la storia per capire il presente i maestri liutai avranno la possibilità di analizzare dal vivo alcuni strumenti del XX secolo della collezione dell’MdV e di sentirne la voce in auditorium — spiega —. Così si chiude il percorso dedicato alla storia della liuteria attraverso l’analisi degli strumenti».

Silvia Chiesa, docente al Conservatorio Monteverdi

Decisamente più ambizioso è il percorso che vedrà «i liutai confrontarsi con i musicisti — prosegue Bondioni —. Antonio Greco chiederà ai nostri liutai di esperire il piacere del suono, partendo dalla vocalità, mentre con Silvia Chiesa ed Edoardo Zosi, docenti del Monteverdi, si cercherà di instaurare un rapporto di collaborazione per declinare la costruzione dei violini con le esigenze dei musicisti. Importante è la Fondazione Ponchielli con la partecipazione di Andrea Nocerino, un altro segnale di come l’intero sistema debba agire per sostenere la nostra liuteria».

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