L'ANALISI
25 Ottobre 2024 - 05:25
Forze dell'ordine in piazza Roma, nel riquadro il presidente del consiglio comunale Luciano Pizzetti
CREMONA - «Non è una questione di burocratica distinzione delle responsabilità, ma di leve e di mezzi che è possibile mettere in campo per affrontare e risolvere il problema». Il tema è quello della sicurezza del cittadino e a sollevarlo è il presidente del consiglio comunale, Luciano Pizzetti, che lancia un appello ai parlamentari locali: «Si mobilitino perché l’attenzione per la situazione di Cremona arrivi anche al livello nazionale e al governo». Senza trascurare il consiglio: «Proporrò ai capigruppo, già lunedì, un incontro nell’ambito dell’Ufficio di presidenza insieme al comandante della polizia locale, Luca Iubini».
Sull’eventualità di dotare la polizia locale di taser, come proposto dalla Lega, Pizzetti non è contrario in via ideologica, «ma non risolverebbe il problema, che è quello del controllo del territorio: se la polizia locale è sotto organico non è che con il taser riescono a controllare una piazza in più». Pizzetti sottolinea il «moltiplicarsi di episodi ad opera di baby gang (se vogliamo chiamarle così), intollerabili anche da parte di una città come Cremona, da sempre molto tollerante. E mi colpisce — sottolinea — che questi episodi accadano in diverse parti della città e ne siano responsabili, probabilmente, gruppi diversi di persone».
Con la consueta franchezza, il punto di partenza di Pizzetti è l’assunzione di responsabilità: «Come presidente del consiglio ricevo mozioni e sollecitazioni rivolte alla giunta e sul livello amministrativo mi pare evidente che ci siano delle responsabilità. E sto parlando del decoro e della pulizia, dell’illuminazione e delle manutenzioni. Su questo l’attenzione c’è e dovrà essere sempre maggiore. Però ci sono temi che sono fuori dalla portata del Comune, temi che non possono essere risolti solo dalle amministrazioni locali. Serve leale collaborazione, sia fra minoranza e amministrazione che fra i diversi livelli dello Stato. Quello della sicurezza del cittadino, infatti, è un tema di competenza del governo e dell’apparato statale. La polizia locale ha fra i suoi compiti quello della collaborazione con le forze dell’ordine e fa quello che può. Ma è lo Stato che ha gli strumenti adeguati. Il tema, quindi, è quello della leale collaborazione. E mi pare di registrare che questa leale collaborazione sia in corso a Cremona».
E qui un elogio al nuovo prefetto, Antonio Giannelli: «Incontri sono già stati fatti e registriamo una collaborazione importante e positiva. Al nuovo prefetto e al nuovo questore va il ringraziamento di tutti. Ma occorre che si abbia la percezione ai livelli alti e non solo locali che questi fenomeni devono essere affrontati. Questa escalation delle situazioni richiede un’attenzione che vada ben oltre la città di Cremona. E siamo in presenza di un fatto: non solo il governo taglia le risorse agli enti locali, ma nella manovra c’è anche una norma che riduce la sostituzione del personale andato in pensione. Quindi il tema, insieme alla riduzione delle risorse è anche quello del personale, fra cui l’organico della polizia locale».
Da presidente del consiglio comunale «mi permetto di suggerire — è questo il cuore del messaggio di Pizzetti — che i due bravi parlamentari del territorio, Renato Ancorotti e Silvana Comaroli, prendano in carico il tema e, ad esempio con un question time in Parlamento, interpellino il governo su una situazione che in rapporto a quella di altre città forse non è così grave, ma che certo si sta appesantendo. E anche il ministro Daniela Santanché, che viene eletta qui a Cremona, può trasmettere all’esecutivo le preoccupazioni locali. Lo dico da ex: i parlamentari servono anche a questo, a portare a livello nazionale i problemi del territorio. Se fossi ancora in carica, io l’avrei già fatto. Occorre che il governo dica cosa si può fare di più perché questi fenomeni si blocchino sul nascere con quel controllo del territorio che solo lo Stato può mettere in campo. Si rischia altrimenti di dare l’idea che l’ordine pubblico sia un problema del sindaco, quando non lo è. Noi certo possiamo mettere il presidio di polizia locale ai giardini, ma serve di più. L’attenzione localmente c’è, sia da parte dell’amministrazione che da parte della minoranza. Occorre che la consapevolezza della necessaria attenzione sui mutamenti che stanno accadendo esca da Cremona e arrivi al governo».
Sulle ragioni di questi mutamenti, Pizzetti cita «i molti minori che arrivano e che forse dovrebbero essere meglio redistribuiti, una difficile inclusione formativa, la formazione di gruppi. Le risorse locali non sono sufficienti e non possiamo scaricare tutto sulla polizia locale, che lavora bene ma a ranghi ridotti, sui Servizi sociali o sulle meritorie associazioni di volontariato. Questo fenomeno va riportato sotto controllo sia con la necessaria repressione che con opportune politiche di integrazione e alfabetizzazione».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris