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Dramma degli ostaggi, il bozzettone di Ugo Bacchetta torna a casa

Realizzato per un concorso nel 1962, finì poi in una collezione privata, da dove oggi il Comune ha l’occasione di riacquistarlo. Sarà esposto

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

23 Ottobre 2024 - 16:51

Dramma degli ostaggi, il bozzettone di Ugo Bacchetta torna a casa

Il bozzettone preparatorio realizzato dal cremasco Ugo Bacchetta per il concorso d’arte dedicato agli Ostaggi bandito nel 1962

CREMA - Torna a casa il bozzettone dell’opera degli Ostaggi cremaschi, realizzato nel 1962 dal pittore Ugo Bacchetta. Venne presentato in occasione del concorso indetto dal Comune per l’opera da collocare nella rinnovata sala del consiglio, da allora appunto aula degli Ostaggi, poi vinto da Giuseppe Perolini. Gli amministratori di 60 anni fa volevano ricordare il celebre episodio dell’assedio di Crema ad opera del Barbarossa. Il bozzettone finì poi in una collezione privata, da dove oggi il Comune ha l’occasione di riacquistarlo.

«Non solo – sottolinea l’assessore alla Cultura Giorgio Cardile – vogliamo celebrare la nostra storia attraverso il ricordo di un importante artista cremasco ma vogliamo anche porre l’attenzione su un tema, quello della guerra, che, dopo tutti questi secoli, ancora arreca dolore e sofferenza al genere umano». All’epoca il concorso coinvolse tutti gli artisti cremaschi che segnarono il secondo novecento dell’arte locale. Furono chiamati a partecipare, presentando un grande bozzetto di un metro per tre, solo nati o residenti nel territorio cremasco.

Federico Barbarossa assedia la città di Crema e lega i prigionieri alla torre di legno (acquatinta 1820)

Aderirono nove pittori: Paolo Rossi, Gianetto Biondini, Federico Boriani, Carlo Fayer, Giuseppe Perolini, Guido Lupo Pasini, Rosario Folcini, Bacchetta e Wlady Sacchi. A Perolini andò un premio di 1.250.000 lire, rimborsi di 250.000 lire agli autori dei tre bozzettoni giudicati meritevoli Gianetto Biondini, Carlo Fayer e Rosario Folcini. Si trattava di personalità di spicco del panorama artistico cremasco: alcuni già all’apice del successo, altri all’inizio della carriera. Boriani aveva alle spalle una lunga attività di disegnatore, scena grafo e pittore. Bacchetta, Biondini, Fayer, Folcini e Perolini avevano all’attivo già numerose esposizioni, seguiti da Lupo Pasini e da Rossi, mentre si affacciava sulla scena il poco più che ventenne Sacchi.

La Commissione giudicatrice era composta in qualità di presidente dall’architetto Beppe Ermentini, allora Assessore ai lavori pubblici e prescelto a rappresentare il sindaco Giacomo Cabrini, dal consigliere comunale Eugenio Soldati, dal critico d’arte milanese Mario Monteverdi, dall’architetto Amos Edallo, da Corrado Verga e da Laura Oliva, responsabile della biblioteca, in qualità di segretaria. Il 21 giugno 1962 la commissione giudicatrice si riunì per la prima volta. La successiva convocazione avvenne il 27 giugno. Vinse il lavoro di Perolini in quanto giudicato il più aderente al tema e soprattutto il più facile da trasferire nella sede definitiva. Oltre ai tre premi di consolazione, la commissione invitò l’amministrazione comunale di allora ad acquistare, a titolo di incoraggiamento, proprio il bozzettone di Bacchetta, ritenuto di particolare interesse pittorico e compositivo.

«Andando a scavare dietro le quinte del concorso – sostiene Annunziata Miscioscia nel suo saggio scritto per il numero del 2003 della rivista storica cremasca Insula Fulcheria – apprendiamo da indiscrezioni che il candidato principe alla vittoria era Biondini, ma, non riuscì ad ottenere il primo premio per l’opposizione di Monteverdi che venne a rompere gli equilibri e suscitò una accesa controversia sulla nomina del vincitore». Dei bozzettoni partecipanti alla gara solo due rimasero di proprietà comunale: quelli di Perolini e di Biondini. Un terzo, quello di Folcini, anni dopo è ritornato in comune accanto ai due già presenti, esposti nella galleria del primo piano. Quello di Bacchetta verrà posizionato a fianco dei tre.

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