L'ANALISI
22 Ottobre 2024 - 08:34
CREMONA - «Noi e il Comune dovremmo essere partner». Con il Comune ora è ai ferri corti Silvio Lacchini, patron di Cremonahotels, la srl che raggruppa i quattro hotel della città, tra cui l’Astoria in vicolo Bordigallo, di fronte allo Spoon bar, inaugurato il 31 ottobre del 2021. Nel mirino la musica «alta» e le «intollerabili emissioni acustiche», gli «schiamazzi» e i «clienti disturbati», le diffide del Comune «rimaste lettera morta» e «l’inerzia» dell’ente.
«Mai avrei immaginato di arrivare a questo punto». Dopo tre anni di battaglia, Lacchini ha querelato (24 pagine) due funzionarie del Comune: Marina Venturi e Cinzia Vuoto. Rifiuto di atti d’ufficio il reato ipotizzato «per non aver posto in essere, nonostante la diffida e messa in mora di Cremonahotels notificata il 19 giugno 2024, ogni atto necessario all’esecuzione delle diffide emanate dal proprio ufficio il 19 dicembre 2022 e il 28 febbraio 2023, finalizzate a limitare le emissioni rumorose provocate da Spoon bar». Lacchini ha querelato anche i gestori del locale, Andrea Schintu e Stefano Siano, per disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone.
«Credo che una persona perbene debba fare questo dopo circa 3 anni di ininterrotte ed impunite angherie rivolte all’attività e alle persone ospitate nell’hotel posto di fronte e a soli 3 metri dall’esercizio pubblico», afferma il manager assistito dall’avvocato Luigi Gianzi di Milano. «Il danno maggiore», precisa Lacchini, lo ha la clientela delle 13 camere (su 26) che si affacciano sul vicolo Bordigallo. E che lamenta «un fortissimo disagio acustico sino a notte fonda, nonostante i serramenti a tenuta acustica installati proprio a seguito dell’apertura del locale». Secondo la querela, il 2022 è l’anno in cui «la situazione raggiunge livelli insostenibili».
Il 18 marzo, Cremonahotels presenta al Comune un esposto. Ma «non sortisce effetti», mentre le immissioni rumorose continuano, le lamentele e le disdette fioccano (allegate le recensioni negative su TripAdvisor e Booking.com). Il 19 giugno, Cremonahotels presenta al Comune un atto di diffida in mora. Viene messa in campo l’Arpa: il 16 settembre effettua i rilievi, «accertando il superamento dei limiti di emissioni rumorose». Il 22 ottobre, Cremonahotels «esorta» il Comune a concludere il procedimento di controllo e a sanzionare il locale. Lo sollecita il 30 novembre. «Finalmente, con provvedimento del 19 dicembre» c’è la diffida, ma «nulla accade». Anno 2023. Il 24 gennaio, Cremonahotels chiede al Comune di intervenire, lo sollecita il 30 gennaio.
Il Comune informa di aver concesso una proroga ai gestori del locale per mettersi in regola. Ma «nulla accade». È del 28 febbraio la seconda diffida. Nulla. Denuncia Lacchini: «A fronte del perdurare delle immissioni rumorose ormai espressione di un inaccettabile senso di impunità dei gestori dello Spoon bar, il Comune, anziché eseguire le diffide, convoca per il 4 aprile un inutile tavolo di confronto». Il 19 aprile, l’ipotesi conciliativa, «l’ennesimo pretesto per perdere tempo e passa in cavalleria con buona pace delle due diffide del Comune».
Altro tavolo il 29 giugno: il locale si impegna a prendere misure ritenute «inefficaci». Anno 2024. Il 19 giugno, Cremonahotels notifica al Comune un nuovo atto di diffida e messa in mora. Il Comune risponde di essersi mosso. Lacchini chiede l’accesso agli atti, dai quali «emerge che il Comune aveva fatto poco o nulla». Ora la querela. «Non mi piace mettermi in mostra — sottolinea il manager — ma ritengo sia giusto denunciare quello che non va e, soprattutto, le vessazioni».
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