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Ecco il Tavolo permanente: «Voce unica per i territori»

Al fianco di Mariani i sindaci dei tre maggiori Comuni e i tre consiglieri regionali. «Uniti e più forti in Regione»

Fulvio Stumpo

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redazione@laprovinciacr.it

19 Ottobre 2024 - 07:55

Ecco il Tavolo permanente: «Voce unica per i territori»

Il presidente Roberto Mariani

CREMONA - La Provincia come centro intermedio per le istanze e i problemi dei tre territori che la compongono: Cremasco, Cremonese e Casalasco. Nei giorni scorsi, dopo una serie di incontri programmati dal presidente dell’amministrazione provinciale, Roberto Mariani, si è costituito ufficialmente il Tavolo permanente di coordinamento della Provincia. Una dicitura che sembrerebbe delineare un organismo burocratico, ma che invece (almeno nelle intenzioni) sarà qualcosa di molto pratico e utile per i 113 Comuni cremonesi.

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Del Tavolo fanno parte il presidente Mariani, i sindaci di Cremona, Andrea Virgilio, di Crema, Fabio Bergamaschi e di Casalmaggiore, Filippo Bongiovanni affiancati dai tre consiglieri regionali cremonesi: Marcello Ventura, Riccardo Vitari e Matteo Piloni.

«Una squadra che lascia fuori dalla porta le appartenenze politiche, che lavorerà solo per gli interessi e le istanze dei vari territori — precisa Mariani — che saranno al centro dell’attività della Provincia, considerando le varie problematiche e tra quelle che io considero prioritarie ci sono le infrastrutture, il Po con turismo e navigazione, la promozione del territorio e delle nostre eccellenze e da ultimo, ma non per importanza, la qualità dell’aria».

Il Tavolo si riunirà, secondo le disponibilità dei componenti, ogni 45 giorni - due mesi, e avrà come compito principale quello di «lavorare a un accordo quadro per il Piano strategico territoriale - spiega Mariani - un programma, dunque, che si muove a 360 gradi che avrà il compito di raccogliere le istanze dei 113 Comuni e di passarle poi agli organi competenti, siano Regione, ministeri o altro. La Provincia, dunque, si mette al centro e svolgerà quel ruolo intermedio che gli compete».

Ecco come funzionerà. I tre sindaci, conoscendo i problemi e le esigenze dei vari colleghi, faranno proprie le loro istanze, che verranno discusse al Tavolo unitariamente e si cercherà di trovare soluzioni; i tre consiglieri regionali, oltre a portare anche loro idee, progetti e problemi territoriali, saranno il collegamento diretto con Regione Lombardia.

«E infatti abbiamo avviato anche un percorso programmatico con gli organi regionali territoriali; nei giorni scorsi ho avuto un incontro con la referente regionale di Cremona, la dirigente Enrica Gennari, e abbiamo già individuato alcune linee programmatiche e fatto qualche riflessione che riporterò al Tavolo», conclude il presidente. Molto soddisfatti i tre sindaci, dai quali emerge anche un dato politico sostanziale: l’unità di intenti a prescindere dalle appartenenze politiche. «Un’iniziativa molto valida per tenere raccordati i centri locali e regionali», per il sindaco Bergamaschi, che sottolinea come le aree omogenee, come quella cremasca, debbano essere l’obiettivo preciso che «il Tavolo provinciale non le depotenzia, anzi, le rafforza. Inoltre, credo che le iniziative del Masterplan abbiano subito qualche rallentamento di troppo e che il Tavolo permanente della Provincia sia utile per mettere a terra dei risultati». «Un territorio unito è un territorio forte — afferma il sindaco Virgilio —. Questa forza deve partire da una interlocuzione costante fra chi detiene ruoli istituzionali. Mettere insieme i sindaci dei principali Comuni della nostra provincia con i consiglieri regionali del territorio, coordinati dal presidente Mariani, che può facilitare un lavoro di sintesi, di agenda politica e di coordinamento, è un metodo importante che consente di fare sistema fra istituzioni. Sulle priorità di questo territorio non ci sono colori politici: ci deve essere un lavoro unitario».

«Con questa iniziativa la Provincia riacquista il ruolo di centralità rispetto al territorio, funzione che negli ultimi tempi aveva un po’ perso — afferma il sindaco Bongiovanni —. L’ente si farà tramite con la Regione o altri centri decisionali, ascoltando le esigenze dei territori. Del resto, nel Casalasco noi sindaci ci riuniamo già periodicamente, com’è successo l’altro giorno per parlare di servizi sociali. Il Tavolo è un’ottima occasione per remare tutti nella stessa direzione». 

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