Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE

La squadra di Mariani: il centrosinistra fa il pieno, equilibri territoriali salvi

Ecco le deleghe del neo presidente: Toscani (Casalmaggiore) vice, il Cremasco rappresentato. Il centrodestra promette un’opposizione mirata, ma responsabile

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

13 Ottobre 2024 - 12:24

La squadra di Mariani: il centrosinistra fa il pieno, equilibri territoriali salvi

Il palazzo della Provincia e il presidente Mariani

CREMONA - Ecco la squadra del neo presidente provinciale, Roberto Mariani. Forte l’impronta politica, con scelte cadute su esponenti di area centrosinistra, almeno per i primi sei consiglieri delegati: «In futuro si vedrà, per eventuali aggiunte», ha commentato ieri Mariani. In campagna elettorale Mariani aveva annunciato che, in caso di vittoria, per le deleghe non avrebbe ragionato «in termini di maggioranza e opposizione». 

provincia

toscani

Il sestetto tiene anche in considerazione la necessità di preservare un equilibrio territoriale tra le tre anime del territorio: cremonese, cremasca e casalasca. Per quest’ultima Mariani ha puntato su Luciano Toscani. Come già era stato anticipato nei giorni scorsi, all’ex primo cittadino di Casalmaggiore è stata affidata la vicepresidenza. Si occuperà, inoltre, di trasporto pubblico, messa a terra dei fondi Pnrr, aree omogenee e protezione civile. Alle elezioni di secondo livello, che si erano tenute il 29 settembre – dopo la riforma delle Province voluta nel 2014 dal governo Renzi, alle urne non vanno più i cittadini, ma solo i consiglieri comunali e i sindaci – Toscani era risultato il candidato più votato della lista ‘Per una Provincia unita’. Aveva ottenuto 5.381 voti ponderati. Toscani, un indipendente: «Non sono iscritto ad alcun partito, anche se sostengo le posizioni di Italia Viva e Matteo Renzi, non è un segreto», aveva commentato nei giorni scorsi.

Per Mariani tiene capitoli fondamentali come il bilancio, la viabilità, il personale, le società partecipate e i rapporti con le associazioni di categoria e l’attuazione del masterplan. L’elenco delle deleghe prosegue con il consigliere Giovanni Gagliardi, già vicepresidente provinciale con Signoroni, che si occuperà di edilizia scolastica, lavoro e i centri per l’impiego. Completa la componente cremonese dei delegati la sindaca di Casteverde, Gabriella Locci, che seguirà ambiente, parchi, aree protette e territorio. Poi la pattuglia cremasca, partendo dal sindaco di Sergnano, Mauro Giroletti, a cui sono affidati gli affari generali, l’innovazione tecnologica e la polizia provinciale.

Al vicesindaco di Casaletto Vaprio, Edoardo Vola, sono toccate le deleghe al disabilitàterzo settore e pari opportunitàEugenio Vailati avrà cultura, turismo, il porto e l’agricoltura. Evidente la volontà di Mariani di premiare coloro che lo hanno affiancato nella recente campagna elettorale per il rinnovo delle cariche, che aveva visto in campo due liste, oltre a quella di centrosinistra, quella di centrodestra che sosteneva Alberto Sisti, sindaco di Castelvisconti.

La prima seduta del nuovo Consiglio provinciale è convocata per lunedì 21 alle 17.30. «Non è un obbligo, ma confermo che presenterò ufficialmente in aula le mie scelte in merito alle deleghe – sottolinea Mariani –: sono convinto di aver messo in campo una squadra molto preparata, fatta da persone esperte, amministratori comunali, dai sindaci agli assessori, sino ai consiglieri, che nel loro servizio alla comunità hanno dimostrato più volte capacità importanti. Prima di scegliere gli incarichi mi sono confrontato a livello collegiale con i candidati della lista che mi ha sostenuto. Ho presentato la mia proposta per le deleghe e da lì sono uscite le nomine. La mia intenzione è quella di continuare su questa strada, valorizzando le importanti risorse che questi amministratori possono mettere al servizio dell’intero territorio provinciale».

IL CENTRODESTRA PROMETTE UN’OPPOSIZIONE MIRATA

Dal centrodestra si levano voci decisamente critiche sulle scelte del neo presidente provinciale Roberto Mariani in merito alle deleghe. Sia Renato Ancorotti, di Fratelli d’Italia, sia Simone Bossi, della Lega, sottolineano la mancata apertura di una finestra di dialogo con il resto degli eletti nel consiglio provinciale. 

bossi

«Con queste nomine – attacca il segretario provinciale del Carroccio – Mariani fa il contrario di quello che aveva dichiarato un mese fa; ne prendiamo atto e gli auguriamo buon lavoro. Svolgeremo il nostro lavoro di minoranza in modo diverso da come abbiamo sempre fatto negli ultimi anni, quando ci siamo impegnati in modo costruttivo, cercando anche di rimediare a situazioni davvero imbarazzanti che hanno caratterizzato il mandato Signoroni. Ad esempio le occasioni in cui, se avessimo lasciato l’aula, sarebbe mancato il numero legale. Se Mariani e i suoi delegati lavoreranno bene daremo una mano e non faremo mancare il nostro supporto, se invece andranno nell’immobilismo che ha caratterizzato l’ultimo governo provinciale, non avranno il sostegno del nostro consigliere. Da troppi anni la Provincia è ferma e questo inizio di mandato non mi pare sia dei migliori».

Il pensiero di Bossi va al voto di due settimane fa. «Ricordo a Mariani che ha preso voti da consiglieri comunali, assessori e sindaci di centrodestra, e che il nuovo Consiglio provinciale è formato da sei esponenti di centrodestra e da altrettanti di centrosinistra. Poteva muoversi in maniera molto diversa». 

ancorotti

Un’apertura che sarebbe stata auspicabile anche per il senatore di Fratelli d’Italia. «Si poteva tentare un dialogo – sottolinea Ancorotti – adesso l’opportunità svanisce, dopo che era in parte già sfumata con il tramonto dell’ipotesi di una lista unica di candidati. Per come la vedo io, se Mariani vorrà davvero lavorare per il bene del territorio provinciale avrà bisogno di tutti i 12 consiglieri eletti. La nostra provincia ha grandi potenzialità, ma storicamente non riesce a sfruttarle appieno, in quanto si chiude a riccio sulla politica».


Le operazioni di dialogo sembrano interrotte sul nascere. L’amarezza della destra promette di trasformarsi in un’azione di minoranza, precisa e puntuale, ma animata anche da un senso di responsabilità, mai disgiunta dall’interesse per lo sviluppo dell’intero territorio.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400