L'ANALISI
17 Ottobre 2024 - 08:10
Il dottor Tiziano Talamazzi (di spalle) con tre avvocati di Perugia
CREMONA - L’Ordine dei medici ha radiato l’ematologo e dentista Tiziano Talamazzi, 71 anni, 40 di professione, medico finito sotto accusa per le sue posizioni contro il vaccino anti-Covid , a suo dire “veleno” per i pazienti vaccinati che lui riceveva nel suo studio di Cremona. Pazienti “danneggiati la sua verità - dalla proteina Spike inoculata con il vaccino, che crea alterazioni della pressione e colpisce organi - reni, testicoli ovaie - e sistema muscolo scheletrico, causa anche di trombosi, impotenza e di aborti spontanei”. Per ‘riparare i danni da vaccino’ ai pazienti, somministrava tre integratori di Mattia Testa, il ‘farmacista libero’ già sospeso dal suo Ordine di Milano, sospensione confermata nel secondo giudizio.
Una posizione ritenuta “allarmante”, quella di Talamazzi, sostenuta a livello mediatico la trasmissione de Le Iene del 6 febbraio di quest’anno e, ancor prima, l’ intervista a Radio Roma del 20 novembre 2023 - entrambe finite nel fascicolo della commissione disciplinare, che nell’istruttoria avviata aveva anche acquisito i pareri di tre luminari virologi. Una è la cremonese Claudia Balotta, capo del team di ricerca dell'ospedale Sacco di Milano che a marzo del 2020, lavorando contro il tempo, isolò il ceppo italiano del Covid-19 ed è stata poi premiata (Cavaliere della Repubblica) dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L'altro è Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive dell'ospedale Policlinico San Martino di Genova, e il terzo è Roberto Burioni, professore di virologia all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, divulgatore scientifico. Non solo, la commissione aveva messo in campo, acquisendone il parere, anche Sophie Testa, direttore del Laboratorio di analisi chimico-cliniche e microbiologiche e del Centro emostasi e trombosi dell’ospedale Maggiore di Cremona.
“No comment" sul tipo di sanzione irrogata al medico ‘no vax’ Talamazzi da parte di Pietro Signorini, presidente della commissione disciplinare Albo medici. “La commissione – ha dichiarato Signorini - con la massima attenzione, accortezza, profondità e giudizio, e con il rispetto al diritto di difesa che attraverso i suoi avvocati ha fatto valere, ha affrontato la posizione del dottor Talamazzi sulla base degli elementi che avevamo raccolto nella fase ‘istruttoria’. Bassetti ha addirittura fatto una specie di lectio magistralis, che ci ha riportato in maniera molto raffinata e molto autorevole, citando anche lavori e sottolineando l’assoluta mancanza di contenuto scientifico della tesi del dottor Talamazzi. Abbiamo celebrato il giudizio, abbiamo provveduto a trattare la posizione in maniera appropriata e abbiamo irrogato una sanzione sulla quale non possiamo dire nulla”.
“Cerco di fare il possibile per aiutare i danneggiati”, la missione che Talamazzi divulga sui social. “Noi dobbiamo da un lato tutelare l’aspetto deontologico dell’essere medico e dall’altro tutelare la salute della persona”, ha precisato Signorini.
Nella sede dell’Ordine dei Medici, in via dell’Innovazione Digitale, il camice bianco era stato convocato alle 21 di ieri dove si è presentato con i suoi tre avvocati di Perugia. Il verdetto è arrivato poco prima delle 23. All’uscita, il medico ematologo e dentista espulso in prima battuta dall’Ordine, non ha voluto rilasciare dichiarazioni, coprendosi il volto con una mano.
La commissione disciplinare ha trenta giorni di tempo per depositare la motivazione, e trenta ne avrà Talamazzi per ricorrere alla Ceeps, la Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie. Nel frattempo, può continuare ad indossare il camice bianco.
I ferri del mestiere: cotone e alcol, pungidito, vetrino e microscopio. Lo ‘schema’ Talamazzi è andato in onda nella puntata del 6 febbraio scorso de Le Iene con l’autrice del servizio, Alice Martinelli, che nello studio dove l’ematologo visita i pazienti, si è pure presa degli spintoni dal camice bianco.
Funziona così. Con il pungidito Talamazzi preleva due gocce di sangue che finiscono sul vetrino analizzato al microscopio. La diagnosi: “Danni causati dalla proteina Spike inoculata con il vaccino”. La “stanchezza” il primo effetto collaterale, ma anche “alterazioni della pressione nella stessa giornata” fino ai casi più gravi. Come “l’impotenza: ho avuto qualche paziente tra i 35-45 anni venuto con la moglie, già padre di figli prima del vaccino”. O come “aborti spontanei” (lo afferma nell’intervento a Radio Roma di novembre 2023) e “trombosi anche in atto: l’aveva un ragazzino di 14 anni venuto con sua madre”.
Per Talamazzi il microscopio “non mente”, rivelando nei globuli rossi analizzati delle strane macchie. Invita il paziente a scattare la foto. Di foto così il suo smartphone è pieno. Le macchie, dice, sono “un cristallo, un pezzo di tubolo di grafene, lo mettono nei vaccini e non sappiamo il perché”. Dopo la diagnosi, il trattamento “anti proteina Spike” : nattochinasi, bromelina e curcuma, tre semplici integratori del dottor Testa, il farmacista libero che te li spedisce a casa, pagandoli profumatamente.
Fine della visita con il segretario dello studio medico che dice: “130 euro con la carta, 100 senza fattura”, nero, insomma.
Ma nel servizio de Le Iene, due medici smentiscono categoricamente Talamazzi. Uno è Gabriele Buda , professore associato di ematologia a Pisa, l’altro è Andrea Gori, infettivologo al Sacco di Milano. Le macchie scure? “A mio avviso - spiega Buda è materiale sporco che contamina il vetrino”. Insomma, sporcizia. “Non è assolutamente il sangue del paziente. La trombosi? Non c’è qualità del vetrino che la faccia vedere, anche il miglior vetrino del mondo non può essere utile per farci diagnosticare la trombosi”.
Gori smentisce il fondamento scientifico dello ‘schema’ Talamazzi: “La proteina Spike - afferma - non è parte del vaccino, non viene inoculata la proteina, bensì il materiale genetico che serve a produrre la proteina”. E’ il nostro organismo che la produce a differenza di quello che afferma l’ematologo”. Una proteina che “viene rapidissimamente distrutta. La proteina Spike non fa male, al contrario, grazie alla proteina Spike noi riusciamo a produrre anticorpi che ci proteggono dall’infezione”.
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