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IL CASO

Talamazzi, dentista ed ematologo no-vax, convocato dall'Ordine

Si deciderà se archiviare o aprire un procedimento disciplinare nei confronti del dottore

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

12 Febbraio 2024 - 16:08

Talamazzi, dentista ed ematologo  no-vax, convocato dall'Ordine

Tiziano Talamazzi

CREMONA - Medico no-vax convinto che il vaccino somministrato ai pazienti contenga veleni, Tiziano Talamazzi, natali a Cremona, 70 anni, odontoiatra con specializzazione in ematologia clinica e di laboratorio, è stato convocato il 22 febbraio prossimo dalla Commissione Albo Odontoiatri presieduta da Andrea Morandi. E l’1 marzo successivo si dovrà presentare davanti alla Commissione Albo dei Medici chirurghi, presieduta da Pietro Signorini. Obiettivo delle audizioni: accertare eventuali profili di responsabilità deontologica da parte del camice bianco. Al termine, si deciderà se archiviare o aprire un procedimento disciplinare nei confronti del dottore no-vax, sul quale da tempo l’Ordine provinciale dei medici chirurghi ed odontoiatri di Cremona, presieduto da Gianfranco Lima, aveva messo gli occhi. Precisamente, dopo aver ricevuto due esposti tra settembre e ottobre del 2023.

Un caso diventato mediatico con la puntata de Le Iene trasmessa il 6 febbraio scorso e acquisita agli atti dell’Ordine, che ha anche presentato un esposto ai carabinieri del Nas affinché si accertino eventuali profili di responsabilità penale nei confronti del medico.

La commissione Albo Odontoiatri ha convocato Talamazzi perché per mesi avrebbe esercitato l’attività di ematologo - attività di area medica - in uno studio dentistico, il suo in via Palestro. Lo stesso in cui l’Ats Val Padana ha successivamente effettuato un’ispezione, dando a Talamazzi sette giorni di tempo per mettersi in regola. Come? Il dentista-ematologo no-vax ha adattato lo studio a Poliambulatorio.

Intanto, in un lungo comunicato il consiglio dell’Ordine provinciale dei medici chirurghi e odontoiatri di Cremona prende posizione contro le teorie no-vax. «Nell’ottica di tutela della salute individuale e collettiva, compito affidato alle leggi istitutive, l’Ordine desidera fermamente ribadire l’assoluta sicurezza delle campagne vaccinali e rilevare come, nella fattispecie, la recente campagna di vaccinazione di contrasto al Covid-19 abbia permesso la drastica ed evidente diminuzione della mortalità, contribuendo in maniera sostanziale alla sconfitta della pandemia».

Prosegue la nota: «Considerato il fondamentale principio per cui l’esercizio professionale del medico è fondato sui principi di libertà, indipendenza, autonomia e responsabilità, giova ricordare che il medico ispira la propria attività professionale ai principi e alle regole della deontologia professionale senza sottostare a interessi, imposizioni o condizionamenti di qualsiasi natura».

Per il Consiglio dell’Ordine «appare opportuno la difesa di alcuni principi deontologici irrinunciabili quali quelli di perseguire con la persona assistita una relazione di cura fondata sulla fiducia e sul rispetto dei valori e dei diritti di ciascuno e su un’informazione, preliminare al consenso, comprensibile e completa nonché di mettere le proprie conoscenze a disposizione del progresso della medicina che è fondato sul rigore etico e scientifico della ricerca, i cui fini sono la tutela della salute e della vita».

Ed ancora: «Il medico opera sempre al fine di garantire le più idonee condizioni di sicurezza del paziente e degli operatori coinvolti, promuovendo a tale scopo l’adeguamento dell’organizzazione delle attività e dei comportamenti professionali e contribuendo alla prevenzione e alla gestione del rischio clinico attraverso l’adesione alle buone pratiche cliniche, l’attenzione al processo di informazione e di raccolta del consenso nonché alla comunicazione di un evento indesiderato e delle sue cause, perseguendo sempre lo sviluppo continuo di attività formative e valutative sulle procedure di sicurezza delle cure».

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