L'ANALISI
17 Ottobre 2024 - 05:30
CREMONA - L’alt intimato e violato, alla maniera di chi ha molto da nascondere e nessuna voglia di farsi scoprire.
La fuga in auto, pericolosissima: il parcheggio del centro commerciale CremonaPo abbandonato schiacciando a tutta il piede sull’acceleratore, sorpassi azzardati, frenate improvvise e ripartenze repentine nel tentativo di seminare i carabinieri. L’inseguimento che diventa sempre più rischioso, tallonando la Seat dei fuggiaschi che prima svolta a gomito verso via Picenengo e poi ritorna a tutta velocità fra via Sesto e via Castelleone, imboccata contromano.
E la pressione dell’Arma che lascia sempre meno margini: le vetture della Radiomobile rapide nel convergere nella zona segnalata e nel cinturare l’area sensibile rispettando le linee guida dell’assetto che si segue in quei casi. Alla fine, il conducente della macchina della banda costretto a fermarsi nel traffico cittadino, in piena tangenziale, anche quella per un tratto infilata nella corsia opposta di marcia: lui è stato bloccato e la sua posizione è al vaglio degli inquirenti, i due che gli stavano a fianco sono riusciti a scappare nei campi che si allungano tra Sant’Ambrogio e il Boschetto.
Storia di ieri mattina: cinque minuti di adrenalina ad alimentare un’altra sfida ad alta tensione tra guardie e ladri. Sospetti, almeno. Perché al netto del riserbo mantenuto dagli investigatori, dovuto all’indagine in corso e al tentativo di dare nome e volto ai due che sono riusciti ad allontanarsi facendo perdere le loro tracce, l’ipotesi più accreditata è che fossero proprio specialisti della razzia, piuttosto che truffatori, i tre a bordo della Seat recuperata e già passata al setaccio, a quanto pare senza trovare nulla di compromettente: né droga, né arnesi da scasso. E non risulta nemmeno che abbia commesso reati nel territorio, il gruppo che ha tenuto i militari mobilitati a lungo.
«Ma pensiamo progettassero di farlo» è la teoria di chi sta compiendo tutti gli accertamenti necessari a chiarire le ragioni del blocco saltato e della fuga che ne è seguita. Sviluppi potrebbero anche essere imminenti, una volta completate le pratiche di identificazione e valutati eventuali precedenti penali. Intanto, la sensazione è chiara: quelli che hanno scelto di scappare non appena notata l’auto con il 112 stampigliato sulle fiancate, non erano di sicuro semplici clienti della cittadella della spesa cremonese; e le pattuglie che li hanno scovati ritengono di averne sventato la possibile scorribanda.
Guardia altissima, come promesso. In settimane tradizionalmente a rischio sul fronte dei furti e in un momento in cui la città si sta sentendo meno sicura di sempre.
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