L'ANALISI
14 Ottobre 2024 - 05:00
Il sangue sul pianerottolo, le tracce sulle scale e i cocci di bottiglia
CREMONA - La scia di sangue e i cocci di bottiglia, tra il pianerottolo e le scale che portano ai garage, raccontano di un’aggressione brutale: tracce inequivocabili della violentissima rissa che ha seminato il panico in via Antica Porta Tintoria, poco prima dell’una di ieri. Lì, nel vano del palazzo privato — violato mentre il cancello d’ingresso elettrico si stava chiudendo — si sono confrontati due gruppi di giovani: tre contro nove, hanno contato i residenti guardando i filmati registrati dalle telecamere del sistema di videosorveglianza. Buona parte di chi abita in zona è stata sbalzata dal letto dalle urla che si sono alzate nel quartiere, nel cuore della notte. E, con gli occhi spaventati inchiodati alle finestre, ha assistito in diretta alla fuga degli assalitori dopo il pestaggio.
Una testimone, che vive nella via teatro dello scontro, fornisce dettagli accurati. «Un inquilino, che stava rincasando, ha attivato il cancello automatico a un quarto all’una — spiega —. Poco dopo, con il battente ancora semiaperto, sono sopraggiunti tre giovani, che hanno imboccato l’ingresso di corsa, evidentemente per cercare riparo». Perché avevano il branco alle calcagna. Anche gli inseguitori sono riusciti a intrufolarsi: «Nei video si vede chiaramente uno degli aggressori che scaglia dalla strada una bottiglia di birra — prosegue la residente — e un altro che impugna un oggetto luccicante, forse un coltello. È facile immaginare cosa sia successo all’interno, nella zona che conduce ai garage».
Le chiazze di sangue e i vetri infranti rimasti sulla scena non lasciano dubbi. «Gridavano come ossessi — precisa la testimone —. L’irruzione si è conclusa poco dopo: le telecamere hanno ripreso la fuga dei nove uomini e anche la ritirata dei tre aggrediti. Uno si è nascosto dietro un muretto per verificare che gli assalitori se ne fossero andati, gli altri due si sono affacciati da una porta laterale alcuni istanti dopo. Uno zoppicava in maniera pesante, era certamente ferito».
Quei minuti terribili hanno generato angoscia non solo in chi vive lungo la strada dove si è consumato quello che ha tutti i crismi di un regolamento di conti, ma anche nei residenti delle vie limitrofe. «È evidente il senso di impunità di quegli individui — commenta la testimone —. Hanno agito in una zona residenziale, di fronte agli obiettivi delle telecamere, senza alcuno scrupolo. Abbiamo paura». Ora tocca alle forze dell’ordine ricostruire le sequenze sfuggite agli occhi elettronici, individuare gli autori e dare un movente alla violenza.
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