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Allarme Amanita, il fungo killer prolifera

Gli esperti: «Sono sempre più numerosi gli esemplari segnalati tra Cremasco e Cremonese»

14 Ottobre 2024 - 05:20

Allarme Amanita, il fungo killer prolifera

IZANO - Raccolta nelle campagne del territorio ed esposta tra le oltre 250 varietà della mostra micologica: l’Amanita falloide, nota come «l’angelo della morte», è uno dei quattro funghi letali presenti in Italia e rappresenta la specie che provoca annualmente il maggior numero di decessi in Europa. L’esemplare che è stato sottoposto all’attenzione dei visitatori ieri sotto la tensostruttura nel Parco Vallée de l’Hien, lungo il viale Pallavicina, proviene da Bordolano. Di recente ci sono stati diversi avvistamenti a Crema, Castelleone, Bagnolo Cremasco e Offanengo. Anche vicino ai centri abitati.


A guidare i visitatori della mostra c’erano Enrico Mazzurini e Claudio Berselli. «L’Amanita falloide è un fungo mortale – ha spiegato Mazzurini – e la sua pericolosità deriva dal fatto che in alcune circostanze può essere confusa dai neofiti con un chiodino. Una peculiarità che caratterizza non di rado i ritrovamenti sul nostro territorio. Bisogna prestare molta attenzione e nei casi che sollevano dubbi o perplessità è sempre meglio chiedere il consiglio di chi ha una competenza specifica e qualificata».

Gli esperti micologi Enrico Mazzurini e Claudio Berselli

Una quantità di sessanta grammi può uccidere una persona adulta. I sintomi da sindrome falloidea possono manifestarsi anche quarantotto ore dopo l’ingestione. Anni fa, proprio nel territorio cremasco, si è verificato un decesso. La velenosità rimane nonostante la cottura o il congelamento. La specie è un simbionte di alberi come il tiglio, il nocciolo e la quercia. I funghi presenti all’esposizione sono stati raccolti nelle campagne locali e sulle montagne bergamasche a Spiazzi di Gromo e Schilpario.


Berselli è uno degli animatori del gruppo micologico cremasco: «L’Amanita falloide può rendere necessario un trapianto di fegato anche con una sola quantità di venti grammi — ha sottolineato —. Ma non dimentichiamo che in Lombardia la quasi totalità degli avvelenamenti è riconducibile a specie commestibili. Per non rischiare è sempre meglio contattare l’Ats della Val Padana». Un errore diffuso è la raccolta lungo le strade. «I metalli pesanti aumentano il livello di tossicità», ha aggiunto Berselli.


Ieri il sindaco Luigi Tolasi è stato incaricato della cottura delle castagne insieme agli altri volontari che hanno dato vita alla tradizionale iniziativa micologica di ottobre: «Il nostro — ha dichiarato — è un gruppo molto affiatato e abbiamo la fortuna di poter contare su una coppia di esperti qualificati, dotati dei necessari attestati di idoneità».

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